No Tav, le prime reazioni della politica
Sono gli esponenti di Fratelli d'Italia i primi a intervenire sugli attacchi al cantiere di Chiomonte.
No Tav, le prime reazioni della politica. Dopo le dichiarazioni degli esponenti di Fratelli d'Italia, anche il governatore del Piemonte interviene sugli attacchi al cantiere di Chiomonte.
Il commento di Cirio
“Ho seguito in contatto con il Prefetto l’andamento di questa giornata e voglio ringraziarlo insieme al Questore e a tutte le forze dell’ordine per il loro prezioso lavoro”: sono le parole del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio sulla manifestazione No Tav di oggi in Val di Susa.
“La lettera di conferma alla Tav che doveva partire dal Governo per Bruxelles è partita - aggiunge il presidente Cirio - e questo è ciò che conta, perché da questo momento l’opera è diventata irrevocabile. Se poi qualcuno a Roma ha ancora tempo da perdere per un ennesimo dibattito parlamentare, il cui esito è scontato a favore della Tav, lo faccia. Ma senza che questo significhi far tardare l’opera anche di un solo giorno, perché di tempo il Piemonte e l’Italia ne hanno già perso troppo”.
Le prime reazioni della politica
Sono la parlamentare Augusta Montaruli e il capogruppo in Consiglio regionale Maurizio Marrone, di Fratelli d'Italia, i primi a intervenire sulle notizie che stanno sopraggiungendo dalla Val Susa.
"Si ripete ancora una volta, a dispetto dei proclami sulla tolleranza zero, il consumato copione dell’assalto violento No Tav al cantiere dell’Alta Velocità, ma questa volta è ancora più grave del solito perché l’aggressione mira esplicitamente a sovvertire la decisione del Governo e soprattutto influenzare il futuro voto del Parlamento sull’opera. Gli antagonisti violenti sono sempre gli stessi e si fanno beffe già da anni di condanne soft, da oggi vanno incriminati per terrorismo perché c’è chiaramente la finalità di eversione dell’ordine democratico, senza contare che dal 2012 il cantiere di Chiomonte è stato dichiarato area strategica nazionale: chi lo assale in qualsiasi modo va considerato un terrorista. La Val Susa è stufa di essere il parco giochi degli insurrezionalisti di tutta Italia, lo Stato deve dare una risposta ferma una volta per tutte”.
L'attacco al cantiere
I manifestanti, partiti questo pomeriggio da Venaus e diretti a Chiomonte, hanno forzato il primo step del cantiere riuscendo ad aprire il cancello con le fiamme ossidriche.
No Tav
A pochi giorni dal “Sì” del premier Conte sulla linea ferroviaria Torino-Lione, il corteo in opposizione alla realizzazione dell’infrastruttura. Nella giornata di oggi, sabato 27 luglio, in centinaia si sono dati appuntamento a Venaus dove, in questi giorni, è anche organizzato il festival Alta Felicità.
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