Furti a Castelrosso, esplode la rabbia dei residenti

Caccia ad almeno quattro malviventi: dopo la seconda ondata, si pensa alle ronde.

Furti a Castelrosso, esplode la rabbia dei residenti
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Furti a Castelrosso, esplode la rabbia dei residenti.

Furti a Castelrosso

«Le ronde, ci vogliono le ronde con i manganelli. Tutto è fuori controllo, ti entrano in casa alle 20.30. Ma intanto oggi è successo agli altri magari, domani succede a te».
Castelrosso, via Santa Maria, tardo pomeriggio di lunedì 23 settembre. Un giorno come gli altri. Qualcuno va a passeggio con il proprio cane, altri sono in bicicletta con i figli, altri ancora sono in casa, a tavola o già sul divano, davanti alla tv.
All’improvviso si sentono delle grida. Dei ragazzi, almeno quattro, scappano a piedi, nei campi o tra i cortili, saltando le recinzioni. Dai cellulari partono le chiamate al 112, ma quella che esplode è la rabbia di chi non si sente sicuro, di chi ha capito che nel mirino, ora, c’è Castelrosso.

La seconda ondata

Quella di lunedì, infatti, è la seconda ondata di furti che ha colpito la frazione nel solo mese di settembre.
Nella memoria c’è ancora il mucchio di scatole di gioielli, vuote, abbandonate in un giardino tra via San Tommaso e via Conte Margherio, quanto rimasto della spaccata in una casa fruttata ai ladri parecchie migliaia di euro. E ancora il sacco pieno di orologi e monili d’oro, forse «dimenticato» dai malviventi, per arrivare ai furti di un paio di settimane fa arrivati anche alle orecchie di Carlo Giacometto, deputato di Forza Italia, che aveva rimarcato come le «41 telecamere del servizio di videosorveglianza, acquistate e installate dal Comune di Chivasso nel biennio 2016/2017, risultino ancora oggi inattive: se fossero in funzione, potrebbero già costituire un buon deterrente nei confronti di ladri e malviventi».
Tornando a lunedì, ad aver messo a ferro e fuoco la parte est della frazione sono stati almeno quattro uomini, uno di loro con un vistoso cappellino rosso in testa.

Erano almeno in quattro

Stando ai racconti dei residenti, i quattro avrebbero agito senza curarsi di poter essere intercettati, saltando le recinzioni, entrando nei cortili ed irrompendo nelle case dalle porte e dalle finestre lasciate aperte per le temperature ancora miti.
All’arrivo dei carabinieri, già impegnati in un servizio di controllo del territorio, dei ladri non c’era più nemmeno l’ombra.

"Vogliamo le ronde"

«Le ronde, dicono, non sono legali. Ma se devo difendermi, ben vengano. Chiediamole a gran voce, oppure armiamoci», scrive Ornella, mentre Valentina racconta quanto successo la scorsa settimana ai suoi genitori, nella vicina Torassi: «Sono entrati in casa alle 21-30, con i miei che guardavano tranquillamente la televisione, sfondando una tapparella con una spranga di ferro in mano».
Una situazione simile è avvenuta anche lunedì sera, a Castelrosso, quando i ladri sono apparsi nella cucina in cui due pensionati stavano ancora mangiando.
C’è chi, invece, se li è trovati davanti nel cortile: «Mi hanno detto “Calmo, non ti facciamo niente”, e sono scappati saltando il muro». Ancora Daniele, sulle ronde: «Legale o no ...dal momento che mi scavalchi in casa devi essere consapevole che può finire male».
La proposta delle ronde piace anche a Manuela: «Castelrosso l'han presa di mira nelle ultime settimane. Chiudiamo tutte le porte e finestre! È veramente frustrante non stare in pace in casa propria, loro non hanno nulla da perdere e rischiano pochissimo, il dentro/fuori dagli arresti li incentiva a continuare a svolgere il loro sporco lavoro. Noi al contrario abbiamo molto da perdere, che sia anche di solo valore affettivo e non economico. Abbiamo da perdere la serenità, abbiamo da proteggere i nostri cari e noi stessi, i nostri amici animali e, la nostra intimità che risiede nella nostra casa. Credo che la proposta delle ronde volontarie sia una buona idea».

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