Case popolari fatiscenti, «Sono pronto ad incatenarmi in Comune»
Il condomino Giuseppe De Luca ha contattato anche l'Asl To 4 per segnalare la questione.
Case popolari fatiscenti, «Sono pronto ad incatenarmi in Comune». Il condomino Giuseppe De Luca ha contattato anche l'Asl To 4 per segnalare la questione.
Case popolari fatiscenti
«Lo dicevamo da tempo, ora lo fa anche l’Asl To4: le case popolari sono fatiscenti, non ce la facciamo più a vivere così. Servono soluzioni concrete ed immediate» - queste le parole di Giuseppe De Luca, un inquilino che vive da un decina d’anni in un alloggio al piano terra delle case di via don Domenico Salassa, il quale, esasperato per non aver avuto riscontro in tanti anni alle proprie rimostranze, ha deciso di rivolgersi all’Azienda Sanitaria Locale che ha provveduto, nel mese di agosto, a fare un sopralluogo nel suo alloggio. L’incaricato dell’Asl ha verificato lo stato dei locali e degli impianti dell’alloggio dell’inquilino (comprese le cantine) non tralasciando gli esterni. Il giudizio conclusivo è una relazione dell’Asl che parla di: «presenza di muffe sulle pareti in tutte le stanze sia verso il pavimento che verso il soffitto. Lo scantinato si presenta in condizioni pessime con presenza di evidenti segni di fenomeni di impregnazione di acqua e risulta pertanto inutilizzabile. Da quanto riferito dall’inquilino, ogni volta che piove le cantine si allagano e sono infatti ben visibili alle pareti le tracce lasciate dall’acqua. Anche altri locali del piano cantinato risultano nelle stesse condizioni, aperti e non utilizzati. E’ ragionevole reputare che i gravi fenomeni di infiltrazione di umidità del piano cantina per capillarità interessino anche il piano rialzato». La relazione passa poi a parlare degli impianti: «La caldaia posta nella cucina, da quanto affermato, non funziona correttamente in quanto la pressione spesso diminuisce per cui si blocca rendendo insufficiente la capacità di mantenere temperature ambientali idonee. Nella sala da pranzo vi è un camino (dapprima costruito abusivamente dall’inquilino, in seguito omologato ed infine chiuso per ragioni di sicurezza-ndr) non funzionante in quanto ne è stato bloccato l’uso dal Comune. Le grondaie di scolo delle acque piovane sono danneggiate e appaiono in parte rotte aggravando l’infiltrazione di umidità nel fabbricato». L’Asl conclude che: «L’abitazione presenta gravi aspetti di antigienicità, dovuta alla presenza di muffe che possono essere causa di insalubrità e di possibile rischio per la salute degli inquilini. Si rende pertanto necessario che siano effettuate opportune verifiche, da parte dell’ufficio tecnico comunale, per identificare le cause che sono alla base dei fenomeni rilevati e siano messi in atto gli interventi necessari a ripristinare idonee condizioni dell’immobile».
De Luca aspetta una risposta dal Comune
Nero su bianco, ad agosto questa relazione è giunta sulla scrivania del sindaco Giovanni Ponchia. «Ad oggi, a noi non è mai giunta nessuna risposta, nessun riscontro da parte del Comune nei confronti di quanto detto dall’Asl- precisa De Luca- I mesi passano, gli anni pure, non ho mai visto nessuno del Comune che sia mai venuto a vedere come viviamo. E’ per questo motivo che sono arrivato a chiamare l’Asl».
In campo anche la minoranza
Ad interessarsi di questa situazione è Stefano Pellegrino, consigliere di opposizione IdeaMontanaro che dice: «In primo luogo, questo inquilino è il portavoce di tutti gli inquilini delle case popolari. La sua situazione non è infatti diversa da quella degli altri alloggi, è una problematica comune all’intero complesso di via don Domenico Salassa. In secondo luogo, in campagna elettorale, sono state fatte dagli amministratori comunali promesse sulle case popolari mai mantenute tant’è che non vediamo stanziate risorse per sistemare queste case. Questo è il risultato dell’abbandono più assoluto di questi cittadini da parte delle istituzioni». Quanto alla morosità precisa Pellegrino: «Il fatto che quest’inquilino non paghi l’affitto da un anno esula dal fatto che spetti al Comune intervenire: è un suo imprescindibile dovere».
E' pronto ad incatenarsi
A concludere è De Luca: «Se non arrivano risposte prima dell’inverno, ricorrerò ad azioni eclatanti. Non lo dico per minaccia. Mi incatenerò dinanzi al Comune per dire a tutti che questa situazione è diventata intollerabile non solo per me ma per il mio bambino e per la mia compagna».
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