Detenuti col cellulare in carcere a Ivrea

A scovarlo, occultato nella scatola di plastica dietro al water, gli agenti di polizia penitenziaria.

Detenuti col cellulare in carcere a Ivrea
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Detenuti col cellulare in carcere a Ivrea, l’ennesimo caso è stato scoperto due giorni fa nella cella di due romeni. Come riporta Il Canavese

Detenuti col cellulare in carcere a Ivrea

Ritrovato l’ennesimo cellulare in una cella del carcere di Ivrea. A scovarlo, occultato nella scatola di plastica dietro al water, gli agenti di polizia penitenziaria. Il cellulare era perfettamente funzionante, carico, e con la scheda sim inserita, dunque in grado di fare e ricevere chiamate e dialogare quindi con il mondo esterno.

Non un caso isolato

Il caso denunciato dall’O.S.A.P.P è solamente l’ultimo di una lunga serie di episodi.  Ennesimo cellulare ritrovato all’interno del carcere di Ivrea: a nasconderlo, all’interno della propria cella, due detenuti rumeni. Il telefonino era stato occultato in una scatola di plastica tenuta dietro al water: era perfettamente funzionante, carico, e con la scheda sim inserita.

Le parole di Beneduci

“Constatiamo – ha dichiarato il Segretario Generale dell’ O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria), Leo Beneduci, – che le carceri, con il ritrovamento di “grappoli” di cellulari, si trasformerebbero, senza l’incessante lavoro di controllo della Polizia Penitenziaria, in luoghi con ‘postazioni telefoniche pubbliche’ illecite, che rappresenterebbero uno smacco alle regole primarie di una sicura detenzione, quella di impedire una comunicazione indiscriminata con l’esterno. Qualcuno risparmi il buonismo derivante dal fatto che l’utenza userebbe il telefonino solo per comunicare con le persone care”. “Con gli organici falcidiati – prosegue Beneduci – garantire la sicurezza delle carceri non può essere un lavoro miracoloso della Polizia Penitenziaria, che senza divise e senza mezzi rischia financo di lavorare in borghese nelle sezioni. Lodevole l’intervento dei poliziotti penitenziari che sono intervenuti”.

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