Viveva a Castiglione il pensionato ucciso per una banale lite
Era accaduto nel tardo pomeriggio di venerdì 18 ottobre.
Viveva a Castiglione Assuntino Mirai, l’uomo di 66 anni ucciso per un parcheggio, nel tardo pomeriggio di venerdì 18 ottobre.
Viveva a Castiglione Assuntino Mirai
Viveva a Castiglione Assuntino Mirai, l’uomo di 66 anni ucciso per un parcheggio, nel tardo pomeriggio di venerdì 18 ottobre. Originario della Sardegna, da anni viveva in Piemonte, dividendosi tra il comune della collina torinese e Pinasca, dove aveva alcuni terreni. E’ proprio lì, nei pressi della sua abitazione in Case Sparse di borgata Mercateria, che ha trovato la morte, davanti agli occhi della moglie Silvana che con lui divideva anche la casa di via Fornace a Castiglione.
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Ucciso per una banale lite
Assuntino conosceva molto bene il suo assassino, Stefano Barotto, 69enne, vicino di casa. I due litigavano spesso per futili motivi, come la discussione sfociata venerdì nei pressi delle rispettive abitazioni. Oggetto del contendere il parcheggio nell’area di pertinenza della casa. Una lite dai toni violenti e aggressivi, ma che sembrava essersi risolta nell’immediato. Invece, Barotto si è allontanato, ha recuperato un fucile e ha atteso Mirai sotto casa. Non è trascorso molto tempo, un’oretta circa dal primo diverbio, quando l’uomo è sceso in compagnia della moglie per una passeggiata. Il vicino ha quindi fatto esplodere alcuni colpi, ferendo la sua vittima alle gambe e alla testa e lasciandolo privo di vita a terra.
Una scena consumata in pochi istanti, davanti agli occhi scioccati della moglie che ha chiamato i soccorsi, sebbene per Mirai non ci fosse già più nulla da fare. E proprio la donna ha poi riportato ai militari della Compagnia di Pinerolo le minacce subite dall’omicida: «Se chiami i carabinieri sparo anche a te». Poche parole, prima di darsi alla fuga cercando di far perdere le proprie tracce.
Barotto sarebbe prima passato al bar, dove si sarebbe vantato con alcuni clienti di aver ucciso una persone, e poi sarebbe scappato a bordo della sua vettura verso i boschi. I carabinieri, infatti, hanno ritrovato l’auto proprio nei pressi della zona boschiva, abbandonata.
La fuga, tuttavia, è durata appena una notte. Stefano Barotto, stremato e infreddolito, è stato arrestato dai militari che, dalla sera prima, erano sulle sue tracce. Posti di blocco, ricerche nei boschi con unità cinofile, elicottero in sorvolo sulla zona, questo il dispositivo messo in campo nelle ore precedenti alla sua cattura. L’uomo, pregiudicato, ormai era circondato da oltre 60 carabinieri, e si è fatto trovare disarmato nei pressi della propria abitazione.
I militari hanno arrestato il 69enne, accompagnandolo presso la casa circondariale di Torino.
Un caso che ha lasciato sgomento nelle due comunità, sia quella di Castiglione sia quella di Pinasca.
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