Nuovi vertici di Seta, Giacometto: "Dov'è la modalità innovativa?"
Tra i papabili Gianna Pentenero e Roberto Ronco.
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Nuovi vertici di Seta, Giacometto: "L’idea di mettere in campo una modalità innovativa e più al passo con i tempi per selezionare la nuova governance di Seta spa è passata di moda?".
Nuovi vertici di Seta
Gianna Pentenero e Roberto Ronco. Sono questi al momento i nomi principali sui quali buona parte dei comuni afferenti in Seta si stanno confrontando per proporre a nomina del nuovo presidente di Seta Spa, la società di raccolta rifiuti che serve il nostro territorio. Due nomi che rispetto agli altri avanzati in queste settimane (tra cui anche quello della settimese Caterina Greco, già consigliera nel Cda dell’azienda), sembrano trovare maggior riscontro.
Quelli di Pentenero e Ronco, quest’ultimo già Presidente del consiglio di amministrazione del Consorzio Chierese per i Servizi (2004) e assessore tecnico all’ambiente per la Giunta Regionale piemontese (2009), sono i probabili nuovi vertici della società sostenuti da parte dei sindaci. Quelli, almeno, che intenderebbero seguire la strada della discontinuità rispetto al passato. Dall’altro lato, ancora, ci sono quei sindaci che vorrebbero invece continuare sulla strada percorsa fino ad ora. Visto che, probabilmente anche a causa dell’arrivo del socio privato Iren in Seta, il bilancio di quest’anno non solo restituisce l’immagine di una società in salute, ma consente anche la distribuzione di dividendi ai soci, e quindi ai Comuni.
Un fronte, quest’ultimo che chiede continuità e che riconfermerebbe l’attuale Presidente Alessandro Di Benedetto che, però, si starebbe sfaldando nel corso degli ultimi giorni. Nomi e intrecci di strategie che, al momento, non sono ancora stati presentati ufficialmente nelle sedi opportune, quelle delle assemblee tra primi cittadini, per intenderci. Come avvenuto nell’ultima assemblea di coordinamento dei sindaci, presieduta dal primo cittadino di Volpiano Emanuele De Zuanne. «Non c’è ancora accordo - conferma -. Ma come presidente ho ritenuto giusto che tutti i sindaci si esprimessero, l’obiettivo era che tutti sapessero il loro pensiero». C’è chi senza appunto sbilanciarsi sui nomi si è orientato sul filone «squadra che vince non si cambia» e chi invece vorrebbe approfittare del nuovo socio privato per cambiare le cose e iniziare a seguire un nuovo cammino. «Nella riunione - sottolinea De Zuanne, non è stato proposto alcun nome. La maggior parte dei sindaci è però intenzionata ad attendere la conclusione dei percorsi societari prima di procedere alle nomine del nuovo Cda». Quello che però è certo è che la politica, quella di partito insomma, possa approfittare delle nomine per tentare di mettere una bandierina in Seta. Quando è iniziato il percorso di risanamento, nel 2012, le cose non andavano per niente bene. Scioperi, città e comuni invasi dai rifiuti, una situazione di bilancio particolarmente pesante da gestire. Nessuno ne voleva sapere di prendersi la grana di entrare nel polverone Seta. Oggi che le cose stanno diversamente e l’azienda è in salute, invece, le mire ci sono. «L’ho detto 6 anni fa, 3 anni fa e continuerò a farlo, soprattutto ora - sottolinea De Zuanne - i partiti non devono occuparsi delle questioni societarie. E lo dico io che sono anche uomo di partito. Gli amministratori devono dialogare tra loro, trovare un accordo, ma parliamo di cose serie: che cosa c’entra un partito politico con una società di diritto privato regolamentata dal Codice Civile? La politica di partito non deve metterci becco, siamo amministratori». Adesso però, non resta che attendere la soluzione della matassa. I sindaci dovranno esprimersi in qualche modo, e dovranno trovare un accordo per il futuro di una delle più importanti società consorziate del territorio.
L'opinione di Giacometto
Carlo Giacometto, deputato piemontese di Forza Italia e Consigliere comunale a Brusasco, spiega in una nota:
“L’idea di mettere in campo una modalità innovativa e più al passo con i tempi per selezionare la nuova governance di Seta spa è passata di moda? Spero proprio di no, perché la discontinuità tanto invocata, prima ancora di entrare nel merito delle scelte, deve iniziare dal metodo di raccolta delle autocandidature, in linea con gli obblighi di pubblicità e trasparenza di una società a controllo pubblico che si occupa di un servizio universalistico finanziato dai cittadini tramite le tariffe e, per la quota non riscossa, dalla fiscalità generale.
Bene, dunque, che le argomentazioni dell’Assessore alle Politiche ambientali del Comune di Chivasso Pasquale Centin siano sostanzialmente sovrapponibili a quanto avevo già avuto modo di esprimere in un post sul mio blog www.carlogiacometto.com già qualche settimana fa!
Egli, pur essendo - come è noto - su un fronte politico alternativo al mio, ha recentemente dichiarato: “Insieme ai Comuni della collina, Chivasso chiede l’evidenza pubblica, i curriculum, la valutazione degli skill e dei titoli, la professionalità e l’esperienza di amministrazione di società. Purtroppo al momento non vedo ancora nulla di tutto ciò, né avvisi, né altro”.
Nel condividere la posizione espressa da Chivasso, ribadisco anche in questa sede che l’evidenza pubblica consentirebbe di verificare i requisiti di professionalità e onorabilità previsti dal decreto legislativo 175/2016, nonché le eventuali inconferibilità e incompatibilità definite dal decreto legislativo 39/2013: sono certo che la mia preoccupazione circa l’eventualità di una segnalazione all’ANAC, nel caso in cui non si proceda in questa direzione, sia anche quella dei Sindaci del Consorzio di bacino 16. Auspico, dunque, anche nel mio ruolo di amministratore locale del territorio, che il Comune capofila si faccia carico di pubblicare sul proprio sito istituzionale l’avviso per raccogliere candidature e curricula, avviando una procedura nel segno della tanto sbandierata discontinuità”.