L'oratorio non cancella il suo Centro estivo: "Non vogliamo escludere i giovani animatori"
Dopo la scelta di non unire le attività parrocchiali con quelle comunali.

L'oratorio Mazzetti di Saluggia non cancella il suo Centro estivo parrocchiale: "Non vogliamo escludere i giovani animatori".
Centro estivo, il caso
Se in alcuni Comuni del Vercellese e Chivassese si rischia di non aver nemmeno un servizio di centro estivo, a Saluggia, addirittura, l’offerta è doppia. Infatti, come spiegato la scorsa settimana, l’Amministrazione comunale e la Parrocchia hanno deciso di procedere con due offerte separate.
"Non vogliamo escludere i giovani"
La scelta la spiega Simone Monaco, coordinatore dell’offerta dell’oratorio Mazzetti: «In queste ultime settimane mi sono dedicato personalmente alle trattative per trovare un punto di incontro tra il centro estivo dell'oratorio e quello comunale. Dopo aver analizzato insieme le linee guida regionali siamo purtroppo giunti alla conclusione che l'unica soluzione possibile fosse quella di creare due proposte diverse. I motivi di questa scelta non sono solamente dovuti a una differenza di durata del servizio, ma soprattutto a questioni relative alle finalità che i due percorsi si pongono. Se da un lato la proposta del comune risponde all'esigenza sociale delle famiglie, il nostro invece è anche il coronamento di un progetto annuale, che punta alla crescita personale sia dei nostri animatori che dei ragazzi che verranno loro affidati. Un progetto comune avrebbe significato dover rinunciare a parte dei nostri animatori, che non essendo maggiorenni non avrebbero potuto offrire il servizio d'animazione, nonostante l'impegno dimostrato nel corso dell'anno. Il nostro stile da sempre si caratterizza nella collaborazione tra i più giovani e i loro educatori, al fine di creare un gruppo che non sarebbe tale se venisse a mancare una delle due componenti. Nonostante questo, grazie ai tavoli d'incontro si è creata una sinergia che ha permesso e ci permetterà di costruire al meglio due progetti che per quanto separati puntano allo stesso obiettivo, cioè offrire uno spazio di normalità ai bambini. Ora più che mai l'impegno di entrambe le parti sarà fondamentale per arrivare a questo obiettivo».