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Chivasso - Aosta, torna il progetto della Lunetta

I fondi recuperati nel provvedimento Italiashock approvato dal Governo.

Chivasso - Aosta, torna il progetto della Lunetta
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Chivasso - Aosta, torna il progetto della Lunetta. I fondi recuperati nel provvedimento Italiashock approvato dal Governo.

Chivasso - Aosta, torna il progetto della Lunetta

Il progetto della «lunetta» sulla linea ferroviaria Chivasso - Aosta è un po' come il ponte di Sant’Anna sulla ex statale 31 bis del Monferrato, tra Verolengo e Crescentino: ogni tanto se ne parla, i lavori vengono dati per imminenti e poi tutto torna come prima.
Questa volta, il tema della lunetta (fortemente osteggiato dai chivassesi in quanto taglierebbe fuori la città danneggiando non poco i pendolari) torna alla ribalta «grazie» ai parlamentari valdostani Roberto Nicco e Carlo Perrin, di Italia Viva VdA.

Intervenendo sull’emendamento proposto dalla Lega al Decreto Rilancio per finanziare l’ammodernamento della linea ferroviaria valdostana, il partito di Renzi ricorda che, per l’ammodernamento della ferrovia Aosta-Torino, vi sono già 40 milioni di euro, stanziati dal Governo italiano nel 2006. Frutto dell’azione politica di Nicco e Perrin e mai utilizzati per la realizzazione della lunetta di Chivasso.
La Lunetta eviterebbe le manovre a Chivasso riducendo di una decina di minuti il tempo di percorrenza tra Aosta e Torino.

Il finanziamento

Tale stanziamento è stato recuperato nel piano Italiashock, presentato il 20 febbraio e recentemente accettato dal Governo, su suggerimento di Raffaella Paita, capogruppo di Italia Viva alla Camera dei deputati. «Questi fondi potranno essere rapidamente utilizzati negli interventi sull’asse ferroviario Aosta-Torino al fine di migliorarne l’efficienza e la sicurezza» affermano Giovanni Sandri e Anita Mombelloni, coordinatori di Italia Viva Vda.
Inutile dire come l’opera sia vista sotto tutta un’altra luce nel chivassese, ma è altrettanto vero che la Chivasso-Aosta sia indicata da Legambiente come una delle peggiori d’Italia: carenze e disservizi sono fin troppo evidenti. Ma non sono frutto del caso bensì di sciagurate scelte politiche. La ferrovia ha bisogno di enormi investimenti per le gravi carenze che presenta: binario unico, passaggi a livello ogni km, elettrificazione solo di un terzo, curve troppo strette che costringono a velocità ridicole, la maggior parte delle stazioni senza sottopassaggio. Servono molte centinaia di milioni di euro e soprattutto una forte collaborazione fra tutte le istituzioni, le forze politiche, le associazioni di categoria per sostenere un piano comune di rilancio della ferrovia. E questo piano deve puntare prima di tutto a far passare la linea da localistica, secondaria, solo per pendolari a una ferrovia strategica per collegare alla rete nazionale territori importanti come la Valle d’Aosta ed il Canavese, anche in chiave di sviluppo imprenditoriale e turistico. Un’occasione da cogliere era la realizzazione dell’Alta Velocità proprio all’incrocio con la linea tra Montanaro e Chivasso, ma a parte le rassicurazioni il progetto di «Porta del Canavese» continua ad essere fermo al palo.
Un’ennesima occasione sprecata.

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