CIGLIANO

Sindaco da un anno, "Ho distrutto il vecchio"

Un anno importante per lui e «RinnoviAmo Cigliano», la lista con la quale ha vinto le elezioni nel maggio del 2019.

Sindaco da un anno, "Ho distrutto il vecchio"
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Diego Marchetti è sindaco di Cigliano da poco più di un anno ormai. Un anno importante per lui e «RinnoviAmo Cigliano», la lista con la quale ha vinto le elezioni nel maggio del 2019. Un anno che ha utilizzato per distruggere il vecchio per guardare al futuro.

Sindaco da un anno

Diego Marchetti è sindaco di Cigliano da poco più di un anno ormai. Un anno importante per lui e «RinnoviAmo Cigliano», la lista con la quale ha vinto le elezioni nel maggio del 2019.

L'intervista

Com'è cambiato Diego Marchetti in questo primo anno?

«Ho acquistato la consapevolezza che dopo cinque anni in cui si è fatto poco o nulla e si è portato il paese sull’orlo del baratro la risalita è impervia. Mi aspettavo una situazione difficile non drammatica. La realtà dell’organizzazione comunale, nonostante la professionalità dei dipendenti, era assolutamente al di sotto del livello minimo per garantire il buon funzionamento della macchina comunale. Quindi, per rispettare il nome della nostra lista, ovvero “RinnoviAmo Cigliano” siamo partiti da un rinnovamento dell’organizzazione degli uffici, con nuovi concorsi ed una ristrutturazione dell’organigramma e delle procedure, un procedimento non immediato che porterà i suoi frutti da ora in avanti».

Il bilancio di questi primi 12 mesi?

«A prima vista quest’anno è parso come una continua rincorsa a risolvere nuovi e vecchi problemi, più approfonditamente si è trattato di un anno di istruzione (abbiamo e stiamo imparando le regole del gioco) e di distruzione perché, per poter procedere ad un rinnovamento si deve “distruggere” il vecchio, mantenendone però le basi».

Un anno certamente non semplice, prima l'emergenza mal tempo e poi il Coronavirus: come lo descriveresti questo periodo?

«Devastante dal punto di vista emotivo. Difficile dal punto di vista organizzativo».

Obiettivi per l'anno «che comincia»?

«Partire velocemente a portare avanti il nostro programma di rinnovamento».

Cosa avresti voluto fare che non sei riuscito? E perché?

«Partire prima con i lavori ma non si è potuto, per motivi strutturali».

Come descriveresti il rapporto con l'opposizione?

«Con la lista “Tradizione e futuro per Cigliano” direi un sano confronto, alcune loro proposte, soprattutto durante i consigli comunali sono state accettate perché più che valide e non escludiamo in futuro di poter portare avanti progetti in comune. Con il rappresentante della lista “Viviamo insieme Cigliano” userei un’unica parola: nulla, nessun apporto costruttivo se non il continuo tentativo di dimostrare che la sua opinione sia superiore a quella di chiunque altro».

Dai un voto ad ogni singolo consigliere d'opposizione.

«L’idea di dare dei voti ad altre persone, siano essi consiglieri o no non rientra nel mio modo di pensare, credo sia chiaro ad ognuno di loro la mia opinione personale e non ritengo di dovermi mettere in cattedra per un giudizio in quanto sindaco, benché si sia ancora lontani da una piena collaborazione direi che “considerato un inizio teso, l’impegno è buono e certamente si può migliorare” e questo vale sia per la minoranza che per la maggioranza, ovviamente con le dovute sfumature, e per qualcuno la strada è ancora molto in salita».

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