Asl, 80 mila visite da recuperare
Prestazioni arretrate che si sono accumulate a causa del Coronavirus.
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Ottantamila prestazioni da recuperare. A tanto ammonta il numero di esami specialistici che gli ospedali dell’Asl To4 - Ivrea, Cuorgné, Cirié, Lanzo e Chivasso - devono far fronte per recuperare e smaltire tutto l’arretrato che si è accumulato a causa del Coronavirus.
Asl, 80 mila visite da recuperare
Ottantamila prestazioni da recuperare. A tanto ammonta il numero di esami specialistici che gli ospedali dell’Asl To4 - Ivrea, Cuorgné, Cirié, Lanzo e Chivasso - devono far fronte per recuperare e smaltire tutto l’arretrato che si è accumulato a causa del Coronavirus. Sul sito dell’azienda sanitaria le tabelle di riferimento dei tempi d’attesa sono ferme a prima dell’esplosione della pandemia per Covid-19. Ovvero a febbraio 2020. Dopo di che il blocco. Lo stop ad ogni forma di prestazione non urgente o rimandabile, per evitare assembramenti in luoghi «sensibili» per la trasmissione del virus, come possono essere, appunto, le corsie di un nosocomio.
Ancora prestazioni sospese
Dunque, se il mondo esterno è già alla fase 3, per ciò che concerne la sanità siamo ancora alla fase 2. Il tutto, per contribuire a contenere la diffusione del Covid-19. Infatti, e non è un caso, rimangono temporaneamente sospese le prenotazioni delle prestazioni specialistiche ambulatoriali di classe “D” (quelle Differibile) e “P” (Programmabile). Sono garantite, come lo è stato in tutto il periodo di emergenza del lockdown, le prestazioni di classe "U" (Urgente) e "B" (Breve). In questa fase l’Asl sta provvedendo a chiamare gli utenti per i quali, con l'inizio della pandemia, era stato necessario, su base regionale, sospendere le visite e gli esami specialistici di classe "D" e "P" già prenotati. Con priorità data alle prestazioni di classe “D". Impossibile in questo momento parlare di tempi d’attesa. Si sa, però, che possono essere diversi a seconda della gravità clinica del caso. Al momento della prescrizione, quindi, sarà il medico curante a indicare sulla ricetta un codice di priorità, sulla base delle caratteristiche della patologia: la sua gravità e il suo decorso, la presenza e l’intensità dei sintomi. Allo stato di fatto esistono quattro codici di priorità: urgente da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore; breve, da evadere entro 10 giorni; si allungano, invece, i tempi perché si è di fronte a patologie meno gravi per il codice definito Differibile, da eseguire entro 30 giorni per le visite o 60 giorni per gli accertamenti diagnostici; programmabile, in questo caso si arriva fino a 120 giorni di attesa. Le visite di controllo e gli screening non rientrano in alcuna di queste classi di priorità.
Caos esami del sangue
Anche per un semplice esame del sangue è stato necessario cambiare le modalità di accesso ai Centri Prelievo dell’ASL: è necessaria la prenotazione in modalità online, che molti utenti, però, non sono abituati ad utilizzare. Per non parlare dell’app gratuita “TuttaSalute A.S.L. TO4”, da dove è possibile prenotarsi, ma che la maggior parte dell’utenza non sa neanche cosa sia. Dunque, tutti ad usare la cara vecchia prenotazione telefonica (0125/414012 da lunedì a venerdì dalle ore 9 alle 17) con centralino in tilt per le troppe chiamate in entrata. Di fatto, dunque, la lunga coda degli esami da eseguire rimane e rimarrà ancora «eterna».