A VEROLENGO

Donna sfascia la tabaccheria perché non le danno le sigarette gratis

La denuncia della titolare del negozio di Verolengo, Cristina Ponzetto.

Donna sfascia la tabaccheria perché non le danno le sigarette gratis
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Donna sfascia la tabaccheria perché non le danno le sigarette gratis. La denuncia della titolare del negozio di Verolengo, Cristina Ponzetto.

Vuole le sigarette gratis

Entra in tabaccheria e chiede un pacchetto di sigarette e dice di segnare perché non ha i soldi. Ma la titolare della tabaccheria, Cristina Ponzetto rifiuta e le dice di tornare quando ha i soldi perché loro non fanno credito. Il giorno seguente si ripresenta sempre nella tabaccheria di via Thaon di Revel, questa volta chiede un pacchetto di sigarette e una ricarica. Peccato che appena riceve il pacchetto lo apre così, quando dice che non ha i soldi ma di segnare, Ponzetto le ribadisce che non è così che si fa e le dice che la prossima dovrà pagare sia quello che prenderà che il pacchetto e la ricarica di quel dì. Ma non molla, la donna torna ancora ma questa volta, quando chiede le sigarette, la commessa le risponde che non gliele da finché non paga l’arretrato.

La donna le sfascia la tabaccheria

Il rifiuto l’ha fatta andare in escandescenza, ha iniziato ad urlare e a battere i pugni. Poi è uscita, l’indomani stessa scena ma questa volta, oltre ad alzare la voce, ha buttato addosso alla titolare e alla commessa tutto quello che c’era sul bancone, dai giornali alla cassa oltre ai dispenser.

«A quel punto abbiamo chiamato i carabinieri perché la situazione era diventata ingestibile - racconta Ponzetto - Sono arrivati quando ormai era tutto finito, si sono limitati a dirle di tornare a casa e a me di sporgere denuncia. E l’ho fatto, peccato che nulla sia successo. Noi ora abbiamo paura che torni perché non sappiamo cosa potrà fare ad un nostro prossimo rifiuto. Inoltre, abbiamo saputo che la donna non è la prima volta che viene segnalata ai carabinieri, anche i suoi vicini di casa hanno già chiamato in passato gli uomini dell’Arma. Visto che i carabinieri non possono fare nulla, ho chiesto aiuto anche al sindaco Luigi Borasio, ma neanche da lui ho avuto una risposta. Infatti, mi ha detto che lui non può far nulla, che non ha nessun potere. Nessuno può far nulla per questa donna? Noi ora però abbiamo paura, abbiamo tenuto per giorni interi la porta chiusa e, prima di aprire, guardavamo chi c’era. Ma non è una soluzione possibile. In un’edicola tabaccheria è un via vai di persone. Non ci fidiamo più a lavorare da sole, cerchiamo di essere sempre in due. E quando io in questi giorni non ho potuto esserci, ho dovuto pagare una persona per fare il palo fuori dal negozio per garantire sicurezza alla commessa. Ma questo non è logico. Le autorità devono trovare una situazione per questa signora che ha chiaramente dei problemi e che sia sindaco che carabinieri ben conoscono. Proprio Borasio mi ha detto che anche in Comune, mentre parlava con l’assistente sociale, urlava».

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