Presidio dei lavoratori ex Embraco davanti alla Regione
Il presidente Cirio: “Scenderò in piazza con loro”.

Presidio dei lavoratori ex Embraco questa mattina, mercoledì 29 luglio, davanti alla Regione. In una lettera aperta i lavoratori chiedono intervento del Governo per salvare la situazione. Come riporta PrimaIlCanavese.it.
Presidio dei lavoratori ex Embraco davanti alla Regione
Sono scesi nuovamente in piazza i lavoratori ex Embraco che ieri, martedì 28 luglio, davanti alla Regione Piemonte, hanno manifestato dopo che la scorsa settimana a il Tribunale ha dichiarato fallita la Ventures, società che aveva rilevato i capannoni di Riva di Chieri.
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Rabbia e disappunto
Sono allo stremo i lavoratori che, in una lettera aperta indirizzata al premier Conte esprimono il loro rammarico definendo “totalmente assente” il ministro Stefano Patuanelli: “Sappiamo che non è facile trovare soluzioni, ma un ministro ha il dovere almeno di provarci”. La lettera è indirizzata al premier Giuseppe Conte, a cui i lavoratori ex Embraco chiedo di “intervenire con determinazione”. “Bisogna pensare a un progetto preciso per la ex Embraco, trovare risorse pubbliche e private per reindustrializzare il sito e dare nuovamente lavoro e dignità alle persone”.
La posizione del presidente Cirio
Dura anche la posizione del presidente regionale Alberto Cirio (nella videointervista pubblicata sulla pagina Facebook Uilm Torino): ” Ci sentiamo traditi: questo piano che il Governo aveva autorizzato per salvare l’Embraco è fallito. Se non saremo convocati entro le prossime 48 ore ci autoconvocheremo, ci sarò anche io in piazza”. E ancora: “Ci sono 400 persone che vivono da anni nell’incertezza e sulla vita delle persone non si scherza”.
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Il commento del responsabile Lavoro PD Piemonte
“Condivido il disappunto, la rabbia e la delusione dei lavoratori della ex-Embraco oggi in piazza a Torino – commenta il Responsabile Lavoro PD Piemonte Enzo Lavolta – Il Ministro Patuanelli convochi i lavoratori ormai stremati, chieda al gruppo internazionale che ha manifestato interesse ad investire di mostrare le carte, allontani avventurieri e predatori. Le istituzioni siano garanti del necessario processo di reindustrializzazione. Serve una assunzione di responsabilità. Serve restituire dignità ai lavoratori. Torino può dare un contributo al necessario piano industriale del nostro Paese”.