la situazione

«L'ospedale di Chivasso non deve diventare solo Covid»

Il sindaco Castello fa una precisa disamina e manda un chiaro segnale alla dirigenza Asl.

«L'ospedale di Chivasso non deve diventare solo Covid»
Pubblicato:
Aggiornato:

Il sindaco Castello fa una precisa disamina e manda un chiaro segnale alla dirigenza Asl: «L’ospedale di Chivasso non si tocca. Non deve diventare solamente Covid».

La situazione dell'ospedale di Chivasso

Ognuno deve fare la sua parte. Potrebbe riassumersi con «giù le mani dall’ospedale di Chivasso» la presa di posizione del sindaco Claudio Castello. Ma in realtà il suo ragionamento è molto più articolato e ci riporta indietro a quei mesi bui quando il nosocomio cittadino era diventato tutto Covid. Cancellato il punto nascita, smantellati praticamente tutti i reparti. Ferma ogni attività. E adesso che i contagi, purtroppo, sono di nuovo in crescita si vuole evitare un altro scenario così apocalittico. In sintesi ognuno deve fare la sua parte quindi sia Ivrea che Cirié si «prendano» i loro malati Covid.

Il commento del sindaco

Esordisce Castello: «L’ingresso principale del nuovo Ospedale di Chivasso sbarrato e transennato è la dimostrazione plastica di una emergenza che a Chivasso non è mai stata superata. Sono francamente preoccupato. L’ondata di contagi di Covid-19 ha costretto l’Ospedale ad una serie di misure estreme con la chiusura della maggior parte dei reparti trasformati in reparti Covid e questo è comprensibile e giustificabile. Quello che non è chiaro è come l’Ospedale si sia preparato ad una possibile, e aggiungo probabile, nuova seconda ondata. Ogni anno il nostro nosocomio è messo a dura prova dall’epidemia influenzale con immagini di barelle accatastate in pronto soccorso che rimbalzano da un giornale all’altro: cosa accadrà questo autunno quanto a tutto ciò si aggiungerà la necessità di gestire i pazienti sospetti o accertati malati di Covid 19? Ci prepariamo ad un nuovo inferno?».

Prosegue con tono deciso Castello: «Mi sarei aspettato l’avvio dei lavori nell’ospedale monumentale per creare reparti “polmone” in grado di ospitare nuovi pazienti: non mi risultano attività in tal senso. Avrei ritenuto indispensabile disporre anche a Chivasso della macchina che consente di effettuare in sito il tamponamento dei pazienti, analoga a quella in funzione a Ivrea: anche questo pare non sia realizzabile ed i tamponi devono viaggiare in auto fino a Ivrea con notevoli ritardi nella gestione dei malati. Si è tanto sbandierata la svolta tecnologica, le grandi possibilità della telemedicina, anche qui calma piatta…» E come se non bastasse i pazienti Covid-19 intubati di tutta l’ASL, non solo di Chivasso pare proprio che verranno fatti confluire nella nostra rianimazione.
Conclude il sindaco: «Possibile garantire cure adeguate per tutte le patologie se Chivasso tornerà ad essere in sostanza un Covid-hospital ? I chivassesi hanno bisogno di normalità, di una gestione oculata dell’Ospedale che consenta loro di fruire serenamente di tutte le specialità mediche presenti, dalla pediatria al centro nascite, dalla chirurgia alla otorino-laringoiatria, alla urologia. Sarà possibile tutto ciò? Certamente il pensionamento di Ardissone crea i presupposti per una tempesta perfetta: come segnalato dal Sindacato Nursind da due mesi l’attività dell’ASL sembra essersi paralizzata anche sul versante delle assunzioni. Può permettersi la nostra ASL di fare a meno di OSS e infermieri e, aggiungo io, di specialisti medici? Il tempo rimasto ormai è poco. L’autunno è alle porte. Chiedo con vigore al nuovo Commissario di prendere a cuore tutte queste questioni tenendo presente che l’Ospedale di Chivasso serve la parte più popolosa dell’ASL e necessita di provvedimenti urgenti. Sappia la Direzione Generale dell’ASLTO4 che nelle settimane a venire troverà in Claudio Castello e in tutti gli amici Sindaci del vasto territorio interlocutori attenti e fortemente interessati a come verrà gestita questa nuova difficile partita. Io credo che solo facendo squadra si riusciranno ad affrontare le nuove sfide dell’autunno».
Parole chiare quelle del sindaco Castello che sicuramente troveranno il sostegno di tutti i sindaci dei Comuni afferenti l’ospedale di Chivasso (quelli della vecchia Asl 39) che vogliono un ospedale efficienti per i loro cittadini senza vederli costretti a improbabili trasferte per curarsi».

Il commento del consigliere regionale Gianluca Gavazza

«In vista di una nuova ondata di contagi , monitorerò affinché venga rispettata l'ordinanza regionale , che prevede fino al 40% e non oltre dei ricoveri per presidio ospedaliero destinati a Covid, al fine di evitare, come già accaduto lo scorso aprile, nel nostro ospedale di Chivasso che grazie ad errati piani aziendali, si debbano chiudere servizi essenziali per la popolazione che vive territorio Chivassese» - dice il consigliere Gavazza.

Seguici sui nostri canali