Finti studenti in classe alla «Cosola»: scoperti solo alla seconda ora
E’ bufera sulla sicurezza.
Finti studenti in classe alla «Demetrio Cosola» di Chivasso: scoperti solo alla seconda ora. E’ bufera sulla sicurezza.
Finti studenti in classe alla «Cosola»
«Quer pasticciaccio brutto de via Marconi», per citare (storpiandolo) lo scrittore Carlo Emilio Gadda, da quasi una settimana tiene sveglio la notte chi, in un modo o nell’altro, si è trovato a gestirlo.
Per carità, parliamo di una ragazzata, ma in tempi in cui anche un nonno deve avere in tasca una fascina di carte bollate per andare a prendere il nipotino a scuola, è segnale che qualcosa, nella gestione logistica, non ha funzionato.
Quando suona la campanella, giovedì 1 ottobre, gli studenti di una classe terza della scuola secondaria di primo grado (scuola media, per i non aggiornati) entrano in classe chiedendo chi siano quei due ragazzini mai visti prima. Zaino e mascherina d’ordinanza, anche se sembrano effettivamente più grandi di loro, si siedono nei banchi liberi pronti ad affrontare la prima ora.
L’insegnante entra nell’aula, controlla che i genitori abbiano compilato la tabella con la temperatura dei propri figli, e poi fa come sempre l’appello.
Nota subito dei «nuovi ingressi», ma alla risposta «Siamo quelli nuovi» si tranquillizza e inizia a spiegare la sua materia.
Dopo un po’, forse per il brusio che inizia a crearsi in classe, la prof decide di andare a fondo sulla presenza in classe di quei due ragazzi, e la risposta alle sue domande non tarda ad arrivare.
Scoperti solo alla seconda ora
Hanno 16 e 17 anni, frequentano un’altra scuola e sono «amici» di due studenti della «Cosola», che hanno organizzato lo «scherzo» all’insaputa degli altri compagni, che pensavano davvero a qualche nuovo arrivato.
Forse la scuola pensava di risolverla con uno «shampoo» alle famiglie dei ragazzi coinvolti, ma la reazione dei genitori non si è fatta attendere.
E' bufera
«E’ una vergogna - affermano in coro - a causa del Covid ci chiedono di rispettare una serie infinita di nuove regole e poi due ragazzi riescono ad entrare a scuola, e a lezione, senza che nessuno se ne accorga? E se non avessero avuto “buone intenzioni”, per non dire “e se fossero stati contagiati dal Covid”».
«Quello che è successo - aggiunge un papà - non deve passare impunito. A inizio anno abbiamo firmato pile di documenti e questi possono sedersi accanto ai nostri figli senza che nessuno li controlli?».
Giovedì, quando il «pasticciaccio brutto» è diventato di dominio pubblico praticamente in diretta, qualcuno ha anche minacciato di chiamare i Carabinieri, anche se alla fine nessuno ha composto il 112.
Nessuna dichiarazione della direzione
Dalla «Cosola», al momento, non arriva alcuna dichiarazione ufficiale, anche se la dirigente scolastica Giuseppa Giambirtone sarebbe già al lavoro su una relazione da inviare sia al Consiglio d’Istituto che alle Forze dell’Ordine, anche per chiarire la posizione dell’insegnante coinvolto, suo malgrado, nella vicenda.
Bocche cucite anche nel corpo insegnanti: alcuni minimizzano, altri puntano il dito sul «caos» di queste prime settimane di scuola: «Considerate che i ragazzi arrivano tutti con la mascherina - prova a spiegare un «prof» di lunga esperienza - e può succedere che un docente non sia ancora in grado di riconoscerli tutti dagli occhi. Per carità quello che è successo è grave e non deve essere sminuito, ma provate a mettervi anche solo per un secondo nei panni del collega».