Il paese piange il Marghè, uomo di grande cultura
Era il marghè di Verolengo, andava nelle cascine anche delle frazioni a prendere il latte con cui preparava poi i formaggi che rivendeva.
Il paese piange il Marghè
Era il marghè di Verolengo, andava nelle cascine anche delle frazioni a prendere il latte con cui preparava poi i formaggi che rivendeva. Un lavoro che ha svolto per moltissimi anni al quale aveva poi affiancato negli Anni Sessanti la professione di allevatore, prima con un piccolo allevamento di maiali a casa e poi acquistando un appezzamento di terreno in strada esterna del Colombaro dove ancora oggi è presente l’azienda di famiglia. Giuseppe Autino era questo e molto altro per la comunità di Verolengo che nel giorno della sua scomparsa lo ricorda con profondo affetto.
Un uomo di grande cultura
Un uomo che ha dedicato tutta la sua vita alla famiglia, al lavoro e alla cultura. Perché lui, dismessi gli abiti di allevatore, amava leggere, dalle leggi dello Stato Italiano alle poesie, dai racconti ai suoi stessi vecchi scritti.
«Papà ha sempre lavorato sino all’età di 84 anni - racconta il figlio Marcello che ha lavorato per anni al fianco del papà - La crisi del 2008 che ha colpito il settore, i dispiaceri famigliari e in ultimo l’ictus che l’ha colpito tre anni (oltre ai suoi problemi cardiaci), l’hanno costretto a ridurre l’attività ma è sempre stato presente. E’ stato un punto di riferimento non solo nella sua azienda ma anche nel caseificio Passera di Crescentino quando era gestita dalla Regione Piemonte: era stato vicepresidente di questa. Era poi membro dell’Unione Agricoltori sia di Chivasso che di Torino. Era uno dei promotori del Comitato per la costruzione dell’argine del Colombaro a Verolengo, battaglia che ha sempre portato avanti per difendere il territorio. Papà era molto legato a don Bernardo Ponzetto e don Francesco Comoglio, erano molto amici e raccontava spesso di loro. Era un ex allievo salesiano come anche io e miei fratelli».
E' stato anche amministratore comunale
Inoltre è stato amministratore comunale con i sindaci Domenico Arnaldi ed Ettore Nicoletta.
«Ricordo quando ho suonato davanti all’abitazione di Renzo Bailo qualche tempo fa che mi ha parlato di mio papà. Lui stesso mi aveva detto “E’ stata una delle persone migliori di Verolengo. Si è sempre comportato con grande dignità”» ricorda il figlio Marcello Ed è vero, Autino ha sempre combattuto le sue battaglie nel rispetto delle persone, si è sempre esposto documentando le sue richieste e le sue azioni con quelle leggi che conosceva a memoria. Era un uomo che sapeva farsi rispettare, che non si faceva mettere i piedi in testa da nessuno.
Il lutto
Con la sua scomparsa, a causa di un infarto fulminante nella notte tra sabato 24 e domenica 25 ottobre all’età di 87 anni, Verolengo perde una delle sue memorie storiche, un uomo di grande cultura che ha sempre cercato di fare il bene della sua comunità. Autino lascia un grande vuoto nella vita della moglie Amalia, dei figli Giovanni, Marcello, Alberto e Giacomo e delle rispettive famiglie.