l'addio

Il paese piange il suo panettiere

E' morto all'età di 59 anni vinto da un tumore. 

Il paese piange il suo panettiere
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Il paese di Montanaro piange il suo panettiere Renato Fasolato. E' morto all'età di 59 anni vinto da un tumore.

Il paese piange il suo panettiere

Aveva ancora un futuro davanti a sé, tanti progetti e quella voglia di vivere che non lo abbandonava mai, Renato Fasolato, 59 anni, che una malattia inguaribile ha strappato troppo presto alla vita. Una vita dedicata al lavoro e alla famiglia, lui che, panettiere, fin dalle prime ore della notte, sfornava il pane che i suoi clienti trovavano ancora caldo al risveglio. Faceva il pane, ma non solo. Focacce, grissini e pizze di tutti i sapori e poi, ancora, brioche alla crema, torte casarecce, biscotti e naturalmente la specialità del posto, i «canestrel». Aveva mosso i primi passi in una panetteria di Montanaro, poi è passato a gestire per alcuni anni una panetteria a Foglizzo, proprio nel centro del paese in via Umberto I, che conduceva insieme alla moglie Margherita Sansoé, originaria di questo paese a pochi chilometri da Montanaro. Era una di quelle piccole botteghe di paese dove la gente si ritrovava non solo per fare compere, ma anche per fare due chiacchiere in attesa del proprio turno. E l’atmosfera che si respirava nel suo negozio era sempre allegra e cordiale e a contribuire a rendere l’ambiente accogliente era pure la moglie Rita che l’aiutava dietro al bancone. Poi, è passato a lavorare in una panetteria di San Giorgio sino a quando ha dovuto lasciare per la malattia.

Il ricordo

«E’ stato un uomo che ha sofferto tanto a causa della malattia che ha sempre sopportato senza mai lamentarsi, come un vero combattente. A volte, era proprio lui ad infondere coraggio a chi gli stava vicino. E’ stato un uomo che ha amato tanto i propri cari nel corso della sua breve vita» sono le parole del parroco del paese, don Aldo Borgia. E’ proprio in nome dell’amore per la sua famiglia che Renato ha fatto un grande gesto. «Non ha mai detto a sua mamma di essere malato di tumore - riferisce don Aldo - Sua mamma è mancata pochissimo tempo fa senza sapere che suo figlio non stava bene, se n’è andata in pace e serenità». Un gesto che dimostra l’animo generoso e sensibile di quest’uomo che è riuscito a nascondere il suo male alla propria madre per non farla soffrire. Un grande esempio di umanità. «Conoscevo bene sua mamma, andavo a portarle la comunione - ricorda don Aldo - Era una donna cristiana, buona e devota. Era una donna serena e per Renato questa era la cosa più importante. Un immenso affetto ha unito madre e figlio nella vita e nella morte, assieme adesso per sempre nella pace eterna del Signore». E Renato aveva una splendida famiglia. La moglie Rita che gli è stata vicino e lo ha accudito amorevolmente sino all’ultimo. E poi le figlie, Enrica con il marito Luca, Fabiana con il marito Marco, Giorgia con Stefano. Renato è stato un nonno che avrebbe fatto qualsiasi cosa per i suoi adorati nipoti, Simon, Kevin Maelle e Tommaso.

I funerali

I funerali si sono svolti a Montanaro giovedì 26 novembre alle 15 nella chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta partendo dall’abitazione.

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