L’addio a Aurelio Brunero, imprenditore vinto dal Covid

Livorno è sotto shock per la morte di Aurelio Brunero, l’imprenditore scomparso domenica scorsa a 70 anni a dopo alcune settimane di ricovero al Sant’Andrea di Vercelli.

L’addio a Aurelio Brunero

Il paese fa dunque ancora una volta i conti con il Covid, che in questa seconda ondata sta colpendo ancora più duramente rispetto allo scorso marzo, e piange uno dei suoi cittadini più attivi nell’imprenditoria locale. Brunero aveva infatti portato avanti per decenni la ditta di trasporti fondata dal padre Giovanni, i cui camion con i suoi autisti avevano effettuato consegne in tutto il nord Italia e anche all’estero, cogestendo l’impresa con il figlio Mirko negli anni prima della pensione.

Il ricordo del sindaco Corgnati

«I Brunero sono una delle famiglie livornesi più note e con la loro attività hanno segnato un momento importante della nostra imprenditoria: oltre che in campo lavorativo, Aurelio ha rappresentato anche un punto di riferimento in campo associativo, essendo stato presidente dell’Unione Sportiva Livorno Calcio in un momento storico in cui quel ruolo veniva ricoperto da personaggi di spicco delle attività produttive del paese», commenta il Sindaco Stefano Corgnati. Classe 1950, Aurelio Brunero lascia la moglie Nadia Maconi, i figli Sabrina, Mirko e Barbara, e due nipoti amatissimi, e attorno alla famiglia tutta Livorno si è stretta martedì, nel giorno delle esequie. «Quest’anno il Covid ha colpito duramente la nostra comunità, portando via persone che hanno segnato la vita di Livorno in tutte le sue sfaccettature. Voglio ricordare Aurelio proprio negli anni in cui ha gestito da presidente l’Us Calcio: era un grande entusiasta, viveva tutto con grande coinvolgimento in un settore per lui totalmente nuovo. Ha dato un contributo importante in un momento di grande rivoluzione, impostando in modo nuovo le relazioni della società calcistica».