Si getta nel fiume e muore suicida il re delle feste e manager Paolo Piccardo
Inutile la richiesta di aiuto ai soccorsi da parte dell'amico.
Chi a Torino è nato tra gli Anni Sessanta e Settanta e da ragazzo andava a ballare in discoteca non può non ricordarsi di Paolo Piccardo.
Chi era Paolo Piccardo
Piccardo ha passato tutta la vita ad organizzare il divertimento degli altri: feste liceali, feste universitarie, grandi eventi e concerti, poi la svolta: nel 2008 fonda l’agenzia di comunicazione Wide International con un’idea controcorrente, mentre tutti pensano a convertirsi al digitale, lui investe nelle edicole trasformandole in un media fisico dove posizionare cartelloni di grandi eventi (partite, concerti, ma anche mostre) consegnando i flyer agli edicolanti e coinvolgendoli direttamente nella comunicazione.
L’ultima cena a Roma
Come riportano i colleghi di Prima Torino il 6 dicembre 2020, il re del divertimento si è concesso un’ultima cena e un’ultima passeggiata sotto la pioggia lungo il Tevere, lontano dalla sua Torino, ma vicino all’amico di sempre, Andrea Pidò. Proprio all’amico aveva raccontato di un presente difficile con l’azienda che faticava a riprendersi dal lockdown e le difficoltà a pagare le tasse e le bollette. Mentre stanno camminando vicino al fiume, forse con un presentimento, Andrea Pidò ad un certo punto gli chiede di tornare indietro dalle loro compagne con cui avevano appena cenato. Ma Paolo Piccardo ha già deciso di mettere fine alla sua vita quella sera con la scusa di voler rimanere qualche minuto da solo, raggiunge Ponte Garibaldi e in un attimo scavalca il parapetto e si salta nel fiume. Pidò che ha assistito alla scena, telefona immediatamente ai carabinieri e intanto si butta nel fiume anche lui. I pompieri sommozzatori recuperano entrambi non lontano da ponte Sublicio, dove erano stati trascinati dalla corrente. Lui è già in ipotermia, mentre non c’è più nulla da fare per Paolo Piccardo.