Caso antenne, il sindaco pronto ad arrivare anche in tribunale
Arpa ha dato parere favorevole al progetto.
«Valuteremo in base agli sviluppi. Il nostro avvocato ha già tutto nel suo ufficio» sono queste le parole del sindaco Giovanni Ponchia pronto ad aprire un’azione legale contro le pratiche presentate dalla Società Iliad Italia S.p.a al Comune di Montanaro volte ad installare due antenne radio base per rete di telefonia mobile su terreni privati, l’una in strada Pratoverne, l’altra in strada Pogliani.
Il sindaco pronto ad arrivare anche in tribunale
La posizione del primo cittadino è chiara, deciso a sostenerla pur di andare in Tribunale. «Una normativa nazionale - spiega Ponchia - equipara questo genere di antenne ad opere di urbanizzazione di interesse pubblico necessarie, quindi non si possono impedire in alcun modo. Questo non toglie che ci siano regolamenti comunali sulla localizzazione delle antenne che definiscono sia aree di attrazione primaria che secondaria. Tali aree individuate dal nostro piano regolatore di telefonia mobile approvato nel 2008 si trovano su terreni di proprietà comunale e non privati. Chiediamo dunque che queste antenne debbano stare su terreni comunali che si trovano in posizioni che hanno un minore impatto ambientale sul centro abitato circostante rispetto a quelli privati ed inoltre possono dare un canone per tutta la comunità e non unicamente ai singoli».
Quindi, come procederà il Comune?
«Prima di arrivare ad un’azione legale - risponde Ponchia - aspettiamo di vedere gli sviluppi della questione. In primo luogo, abbiamo contattato i responsabili della società Iliad Italia S.p.a per invitare a rivedere la posizione delle antenne in quanto non condivise. Siamo in attesa della risposta di questi gestori perché reputo corretto che queste società rispettino la volontà del Comune. In secondo luogo, ho parlato con i proprietari che continuano ad avere intenzione di affittare alla società i loro terreni. In questo periodo di grave crisi, i privati fanno a gara per dare in affitto i propri terreni a queste società telefoniche senza pensare ai danni ai vicini: sono scelte che non condivido e che non rappresentano il mio modo di pensare e lavorare». C’è poi un altro aspetto importante: l’Arpa (l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente) ha dato parere favorevole al progetto. «In questo caso - specifica Ponchia - Ho mandato una contestazione all’Arpa per chiedere una rivalutazione della posizione di queste antenne». Ed infine la tanto «rinomata» petizione del comitato spontaneo dei cittadini promossa per richiedere un consiglio comunale che dica «no» all’installazione di queste antenne ed alle tecnologie 5g. Una petizione questa sostenuta anche dagli ambientalisti del Comitato di Restiamo Sani che sono scesi in piazza sabato 5 dicembre per farla firmare alla popolazione. Ha valore questa petizione? «Si» risponde Ponchia. Ma, torniamo all’azione legale. «La causa - specifica Ponchi a- costituisce l’estrema ed ultima possibilità di risolvere la questione nel caso in cui non si riesca ad arrivare ad una soluzione condivisa. La nostra intenzione è trovare un’intesa e non arrivare alla causa. Ci sono paesi che hanno fatto ricorso al Tar, chi l’ha vinto chi l’ha perso. Quello che può avvalorare la nostra causa è la posizione dell’antenna in strada Pogliani: in tale zona i terreni sono inseriti in un piano esecutivo convenzionato (P.E.C.) e con l’antenna andrebbero a perdere il loro valore edificabile a danno degli interessi sia del nostro Comune che dei proprietari confinanti. Per non parlare della svalutazione degli immobili presenti in questa zona. In questo modo, si persegue il bene pubblico? Certo che no».