Truffe sentimentali: arrestati falsi Casanova
Adescavano le loro vittime sui siti d'incontro on-line.
Truffa sentimentale e riciclaggio di denaro sporco, la Guardia di Finanza sequestra oltre un milione di euro. Arrestate 15 persone e 4 con l'obbligo di firma. Come riporta PrimaTorino.it.
L'operazione “Casanova”
Dall’alba di questa mattina, venerdì 18 dicembre, la Guardia di Finanza di Torino sta portando a compimento l’operazione “Casanova”, con l’esecuzione di ordinanze di custodia cautelare emessa dal Giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Torino a carico di 19 soggetti (15 in carcere e 4 con obbligo di firma) e sequestri per 1,4 milioni di euro.
Cinquanta persone denunciate
La complessa attività d’indagine ha consentito di individuare un nutrito sodalizio criminale, composto da nigeriani e da un italiano, dedito stabilmente al riciclaggio transnazionale di denaro di origine illecita. Le somme provenivano dalla realizzazione di due tipi di truffe, quelle cosiddette “sentimentali” e quelle informatiche, con accesso abusivo a sistemi informatici e falsificazione a danno di privati e di aziende, sia in Italia sia all’estero.
La "truffa sentimentale"
La truffa “sentimentale”, veniva attuata scegliendo quali vittime preferite le donne e si concretizzava con l’adescamento in siti di incontri on line, al fine di intrecciare relazioni sentimentali a distanza. Una volta conquistata la loro fiducia, anche con promesse di matrimonio, veniva richiesto denaro adducendo improvvise necessità finanziarie riconducibili.
Per risultare più affascinanti e credibili, i truffatori si sono spacciati per agenti dell’Interpol, piloti di aerei, comandanti di grandi navi, ingegneri petroliferi, militari impegnati all’estero, così rafforzando sia la costante impossibilità di incontrare le vittime.
Mail fasulle per i bonifici
La seconda tipologia è invece di tipo informatico. Nota come truffa del cosiddetto "man in the middle", consiste nell’inserimento fraudolento nella corrispondenza informatica altrui e nella sostituzione nei rapporti commerciali tra le aziende spiate, così da indurre con mail ingannevoli, a trasferire le somme dovute sui conti correnti degli indagati.