Lezioni in presenza per i figli dei “lavoratori indispensabili”
Deve essere presentata richiesta presso il proprio Istituto Comprensivo.
Sì alle lezioni in presenza per i figli dei “lavoratori indispensabili”. E' questa la notizia che si sta diffondendo in queste ore in seguito alla decisione di chiudere le scuole per limitari i contagi e far quindi partire la didattica a distanza.
Lezioni in presenza
Il Ministero, la richiesta dovrà essere motivata
Lo stesso Ministero dell’Istruzione, conferma la possibilità della didattica in presenza per i figli dei lavoratori indispensabili come indicati nella nota 1990/2020 che chiarisce come “nell’ambito di specifiche, espresse e motivate richieste, attenzione dovrà essere posta agli alunni figli di personale sanitario (medici, infermieri, OSS, OSA…), direttamente impegnato nel contenimento della pandemia in termini di cura e assistenza ai malati e del personale impiegato presso altri servizi pubblici essenziali, in modo che anche per loro possano essere attivate, anche in ragione dell’età anagrafica, tutte le misure finalizzate alla frequenza della scuola in presenza. Dovrà essere garantito comunque il collegamento on line con gli alunni della classe che sono in didattica digitale integrata”.
Chivassese “arancione scuro”
La notizia che tutti aspettavano è arrivata intorno alle 19 di venerdì 5 marzo: il distretto sanitario dell’AslTo4 di CHIVASSO e SAN MAURO (così come quello di IVREA e VERCELLI) è in “zona arancione scuro” (o rafforzato), il che significa scuole chiuse da lunedì 8 marzo e parchi chiusi da martedì 9.
Fascia di rischio 1
In tutti i comuni appartenenti alla fascia di rischio 1 (come appunto il distretto Chivasso e San Mauro) è sospesa l’attività didattica in presenza, con attivazione della didattica a distanza al 100%, nelle scuole di ogni ordine e grado (ad eccezione di nidi e micronidi, dell’attività scolastica per i disabili e dei laboratori).
La misura si rende necessaria alla luce di quanto previsto dall’ultimo Dpcm nelle aree dove l’incidenza dei contagi supera la soglia di allerta, con un tasso di incidenza uguale o superiore ai 250 casi ogni 100.000 abitanti o dove si è registrato un raddoppio dei nuovi casi nel corso dell’ultima settimana, rispetto al periodo precedente.
Altre misure
Per limitare la possibilità di occasioni di assembramento, da martedì 9 marzo in tutto il Piemonte non sarà consentito l’utilizzo delle aree attrezzate per gioco e sport, come ad esempio scivoli, altalene, campi di basket, zone skate, in aree pubbliche e all’interno di parchi e giardini pubblici (fatta salva la possibilità di fruizione ai soggetti con disabilità).
Da sabato 6 marzo l’accesso alle attività commerciali è consentito ad un solo componente per nucleo familiare (ad eccezione della necessità di recare con sé minori, disabili o anziani).
Inoltre si raccomanda fortemente per le attività di ristorazione la vendita con consegna a domicilio rispetto all’asporto.