La deputata Jessica Costanzo spiega il suo impegno dai banchi dell’opposizione
«Continuerò a portare avanti le istanze più urgenti del territorio, purtroppo inascoltate».
Tanti sono i problemi che affliggono il nostro Paese e il nostro territorio in particolare. Ne abbiamo parlato con la portavoce in Parlamento Jessica Costanzo, che ci ha raccontato il suo impegno dall’elezione fino all'espulsione dal M5S.
L'intervista di Jessica Costanzo
Come si sente dopo aver detto no al voto di fiducia a Draghi che le è costato l'espulsione dal M5S? Qualche pentimento?
«Il voto contrario resta ai miei occhi, a distanza di giorni, l'unica scelta possibile. Non dimentico che siamo nel mezzo di una pandemia che ha sconvolto le nostre vite, ma la partecipazione al governo Draghi significa tradire tutti coloro che volevano portassimo dentro ai palazzi le loro semplici istanze, non il mondo dell’alta finanza».
Qual è stato il suo contributo principale dal punto di vista legislativo finora?
«Inizialmente ho dato il mio contributo con la norma che ha ripenalizzato la somministrazione fraudolenta di manodopera. Ho poi depositato, con l'aiuto di esperti, quattro proposte di legge a mia prima firma. La proposta sul contrasto alle false cooperative, al sistema degli appalti e dello sfruttamento di manodopera, quella sul riconoscimento della figura professionale del mediatore interculturale, una legge per tutelare gli ex-aderenti a psico-sette introducendo il reato di isolamento sociale o affettivo, infine una proposta sull'indennità dovuta al lavoratore in caso di licenziamento affetto da vizio formale o procedurale».
Come nascono queste scelte tematiche?
«Ho ricevuto degli spunti, studiato la materia e costruito con i cittadini la forma migliore per dare voce alle loro istanze».
E per le questioni territoriali?
«Ho seguito molte crisi aziendali (Comital di Volpiano, CNH di San Mauro, Elcograf di Borgaro, Comdata di Ivrea, ex Embraco di Riva presso Chieri), ma anche il tema della Metro 2 o dell'installazione della fibra. Ho spesso dovuto scontrarmi con il lassismo della burocrazia: innumerevoli telefonate e email di solleciti ai ministeri su questioni annose ed importanti per i cittadini che venivano quotidianamente ignorate, oltre a pratiche inspiegabilmente sospese. Nel frattempo, il mio malessere si è palesato dopo aver constatato che nonostante il lavoro svolto, le proposte restavano nei cassetti».
Come mai?
«Nel caso della proposta sulle cooperative, che a detta di gran parte degli esperti e dei giuslavoristi rappresenterebbe un grande passo in avanti in tema di diritti e garanzie per i lavoratori, sono passati 820 giorni dalla data del deposito. Due anni e mezzo in cui si è continuato a rimandare - e si rimanda tuttora - il momento della discussione vera e propria. Evidentemente si tratta di temi troppo scomodi per poter essere affrontati nel profondo e con scelte coraggiose».
Adesso quali sono i suoi obiettivi?
«Nonostante io sia anche formalmente all'opposizione di questo governo, il mio obiettivo è sempre lo stesso: quello di essere il più efficace possibile nel portare avanti le istanze più urgenti del territorio, purtroppo inascoltate. Mi riferisco alle molte crisi aziendali piemontesi, alle annose questioni ambientali e dei trasporti del nostro territorio, fino ai problemi correlati con la pandemia: le grosse criticità sanitarie, i ritardi dei ristori e le chiusure delle attività produttive. Il momento è delicato e richiede la massima vicinanza e la collaborazione di tutti».
Per mancate erogazioni di bonus e cassa integrazione, per ritardi nell'accredito di ristori a partite Iva e artigiani potete scrivere direttamente a costanzo_j@camera.it e all’indirizzo segreteria@jessicacostanzo.it.