Scuola, deputato Giacometto (Fi): Per ripartire in sicurezza introdurre test salivare molecolare
"E' necessario istituire un monitoraggio capillare e tempestivo con test periodici per studenti e docenti".
Il deputato piemontese di Forza Italia, Carlo Giacometto ha proposto di introdurre anche nelle scuole italiane il test salivare molecolare nella scuola.
Scuola, test salivare molecolare
“Come ribadito mercoledì in Aula dal Presidente Draghi, una delle priorità dell’agenda di Governo deve essere la riapertura delle scuole, a cominciare da quelle dell’infanzia e dalle primarie. - Ha affermato Carlo Giacometto, deputato piemontese di Forza Italia- Per farlo e per poter concludere l’anno scolastico senza ulteriori sospensioni delle lezioni, che pregiudicherebbero per il secondo anno consecutivo la qualità dell’insegnamento nei confronti delle nostre nuove generazioni, è necessario istituire un monitoraggio capillare e tempestivo dell’andamento dei contagi nelle scuole, con test periodici per studenti e docenti. Su questa ipotesi di lavoro, il Commissario per l’Emergenza Covid Figliuolo sta sicuramente valutando le modalità più efficaci per raggiungere l’obiettivo. A tal proposito, secondo uno studio realizzato da un team di ricercatori dell’Università Statale di Milano coordinati dal professor Gian Vincenzo Zuccotti, il sistema per riaprire in sicurezza le scuole esiste già, e basterebbe approvarne l’utilizzo a livello ministeriale. Si tratta del cosiddetto test salivare molecolare, efficace al 98% per cento e quindi più attendibile del test salivare antigenico, per nulla invasivo ed eseguibile anche a casa da chiunque, cosa che lo rende particolarmente adatto ai bambini, nonché a basso costo. Non solo. Poiché nella saliva il virus arriva prima, questa modalità innovativa di tracciare l’eventuale singolo contagio è anche più precoce nell’individuare i casi di positività e gli asintomatici, con tutto ciò che ne consegue in termini di limitazione della diffusione del virus. Negli Stati Uniti il test salivare molecolare è già in uso da mesi, e stati come Francia, Svizzera e Giappone ne hanno approvato l’utilizzo. Perché non partire da subito anche in Italia, condividendo con il CTS tale innovazione?”.