VEROLENGO

Compra un alloggio all’asta e lo trova pieno di marijuana

Stando al racconto di due fratelli, uno denunciato dai carabinieri, si tratterebbe di cannabis legale.

Compra un alloggio all’asta e lo trova pieno di marijuana
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Compra un alloggio all’asta e lo trova pieno di marijuana. Stando al racconto di due fratelli, uno denunciato dai carabinieri, si tratterebbe di cannabis legale.

Compra un alloggio all’asta e lo trova pieno di marijuana

Compra una casa all’asta e la trova piena di droga. Non è la trama di un film, ma quanto avvenuto, la scorsa settimana, all’imprenditore che si era aggiudicato, appunto a un’asta giudiziaria indetta dal tribunale di Ivrea, un appartamento nel centro abitato di Verolengo.

Ottenute le chiavi, l’uomo si è recato in paese per un primo sopralluogo, e possiamo solo immaginare la sorpresa che ha avuto nel notare, su un divano, tre sacchetti di marijuana.

Senza perdere tempo, l’acquirente ha chiesto l’intervento dei carabinieri della Compagnia di Chivasso, intervenuti da Castiglione e Verolengo, che con una serie di indagini hanno rintracciato gli ultimi occupanti dell’appartamento.

Le indagini dei carabinieri

Si tratta di due fratelli, residenti a Chivasso, di cui uno in passato aveva gestito una piantagione di marijuana legale con un basso contenuto di THC. Poi, dopo alterne vicende, l’attività era fallita e il chivassese si era «dimenticato» della marijuana lasciata nell’appartamento e in deposito vicino.

Spontaneamente, avrebbe consegnato ai carabinieri altri 18 sacchetti di cannabis, per un peso totale di 6.5 chilogrammi.

Sentita la Procura della Repubblica di Ivrea, il chivassese è stato denunciato per «detenzione», passo obbligato per poter procedere all’analisi sull’effettivo valore di THC.

Se risulterà veramente entro i limiti previsti dalla legge, ovvero inferiore allo 0.5%, il ragazzo sarà scagionato, altrimenti dovrà rispondere per il possesso di un «ingente» quantitativo di droga.

Cosa dice la normativa

Con il termine cannabis legale light o canapa legale si intende quella tipologia di cannabis che abbia un principio attivo più basso dello 0,6%. Secondo la legge italiana 242 approvata nel dicembre 2016 la sua produzione e commercializzazione sono legali in Italia qualora la cannabis abbia un contenuto di THC (ossia il principio attivo) che non superi lo 0,2%. Grazie a questa legge dunque non ci sono più dubbi al riguardo: la coltivazione della marijuana legale non è più vietata e non ha bisogno di alcuna autorizzazione. Nel caso in cui la percentuale di THC sia superiore allo 0,2% ma rientri comunque nel limite dello 0,6% l’agricoltore della cannabis depotenziata viene sollevato da ogni tipo di responsabilità. Se invece il limite dello 0,6% viene superato le autorità giudiziarie possono distruggere o sequestrare la coltivazione di canapa.

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