Amazon, sciopero di vigilanza e portierato
Chiesti uguali diritti senza alcuna discriminazione.
E’ cominciato alle 6 di martedì 22 giugno lo sciopero dei lavoratori Icts a Torrazza Piemonte.
Amazon in sciopero
Molti i lavoratori di questa azienda che operano all’interno dei poli Amazon di Torrazza, Brandizzo e Grugliasco che hanno deciso di aderire al presidio.
Il racconto dei sindacalisti
«Hanno incrociato le braccia per l’intero turno di lavoro del 22 giugno i lavoratori coinvolti nel cambio appalto delle aziende che gestiscono il servizio di vigilanza e portierato nei tre magazzini torinesi – spiegano i sindacalisti - proprio in occasione del Prime Day del colosso mondiale dell’e-commerce che quest’anno ha aumentato del 44% il proprio fatturato con un utile netto di 8,1 miliardi di dollari. L'affidamento dell'appalto di vigilanza/portierato a Mondialpol, prima in capo a Icts, ha fatto emergere le criticità che accompagnano da anni i rapporti di lavoro nella filiera Amazon. Sosteniamo da tempo la necessità di applicare alle imprese che svolgono attività di fornitura di servizi per Amazon, lo stesso CCNL dei suoi dipendenti diretti. Non è accettabile che nella stessa impresa, per lo stesso lavoro, per le stesse ore, per l’attività del medesimo committente – Amazon, vi sono differenze mediamente di oltre 300 euro. I dipendenti Icts di Torrazza infatti guadagnano 950 euro circa quando quelli di Brandizzo, per le stesse mansioni, hanno uno stipendio di circa 1250/1300 euro. L'applicazione del CCNL non può essere una attività di shopping. Il lavoro non è una merce a cui si possono applicare sconti o campagne promozionali in stile Prime Day».
Chiesti uguali diritti
Ma i sindacati denunciano un’altra situazione che non vogliono accettare: «Il sistema degli appalti deve cessare di essere un mero gioco di tariffe al ribasso, il cui costo viene poi sempre scaricato sui lavoratori – segnalano le sigle sindacali – Mondialpol ha dichiarato di voler assumere tutti i lavoratori con l’applicazione del Ccnl servizi fiduciari, contratto del tutto inadeguato a regolare le professionalità richieste dal cliente. Contratto che attualmente è attuato solamente ai lavoratori di Torrazza e che con il passaggio vogliono attuare anche a Brandizzo, anche se qui sono pronti a trattare sulle condizioni economiche. Ma è un contratto peggiorativo rispetto a quello che gli è attualmente applicato. Noi come Filcams Cgil di Torino chiediamo la riapertura immediata del confronto per il cambio appalto con la presenza del committente Amazon, l’unico soggetto che possa determinare condizioni migliorative per tutti i lavoratori dell’appalto: chiediamo non soltanto garanzia occupazionale per tutti i lavoratori dell’appalto compresi i contratti a termine, ma condizioni di salario e diritti uguali per tutti che diano dignità al lavoro. E non ci fermeremo se non avremo risposte adeguate».