Andrea Agnelli: "Dialogo con l'Uefa". Dopo il caso SuperLega, il presidente della Juventus "concilia"
"Ceferin rimane il padrino di mia figlia, ha la mia stima, credo che il tempo aggiusterà il disguido e le incomprensioni che ci sono state".
Andrea Agnelli, alla fine, ha porto l’altra guancia. Chi si aspettava il presidente della Juventus andare all’attacco della Uefa, o meglio, del suo numero uno, Aleksander Ceferin, è rimasto deluso. Perché dopo i giudizi sprezzanti (e di natura personale) dell’avvocato sloveno a capo dell’organizzazione calcistica europea il giorno dopo l’annuncio della SuperLega, poi abortita nell’arco di 24 ore per la reazione scomposta dell’intero mondo politico e del pallone, il massimo dirigente bianconero ha replicato con toni pacati. A quelli piccati del suo antagonista (da "serpente" a "traditore") Agnelli durante la conferenza stampa di ieri di presentazione del nuovo Ad, Maurizio Arrivabene (ex Ferrari), e più in generale della nuova stagione che verrà, ha usato parole alquanto concilianti.
Dialogo con la Uefa
"Abbiamo ricevuto con serenità la lettera dalla Uefa che ci ammetteva alla Champions 2021-22 - ha detto il presidente bianconero - Da parte nostra c’è una volontà di dialogo, non abbiamo paura delle minacce e siamo confidenti che le azioni legali possano portare a risultati soddisfacenti. Il vero successo però sarà quando si tornerà ad avere un dialogo con l’Uefa. Quando si lavora nel mondo del business si sa che cosa significa firmare un accordo, con le dimissioni immediate dalle mie cariche mi sono comportato nella maniera più corretta".
Poi, un passaggio più personale.
"Ceferin rimane il padrino di mia figlia, ha la mia stima, credo che il tempo aggiusterà il disguido e le incomprensioni che ci sono state", ha concluso sulla questione.
Retromarcia?
C’è chi in queste parole ha letto una sorta di manovra ad «U» spiegano i colleghi di PrimaTorino.it, una retromarcia del leader (aziendale) della Juventus, ma in realtà il segnale che è stato lanciato dalla Vecchia Signora in compagnia di Barcellona e Juventus (gli unici tre club che ancora non hanno abiurato la SuperLega) è di aiuto e i conti sono presto fatti.
Capitalizzazione
Ancora Agnelli.
"Dopo aver analizzato gli effetti della pandemia, stimati in 320 milioni tra diretti e indiretti, il Cda ha predisposto le linee guida per un rafforzamento fino a 400 milioni, di cui si parlerà nel consiglio di settembre. E’ bene ricordare la magnitudo generale dell’effetto Covid: i dati Uefa parlano di necessità di liquidità per 8,5 miliardi all’interno del sistema per i club di prima divisione, a cui si può ovviare per il 30% con la capitalizzazione, con il 30-40% con il credito debitorio, ma per molti club c’è il rischio insolvenza. E’ importante per la Juventus che i suoi azionisti sostengano la crescita della società, è uno dei punti di forza. Lo dico con orgoglio da presidente, da membro del consiglio e da componente della famiglia".
La nuova stagione
Come già annunciato Federico Cherubini ha preso il posto di Paratici come direttore dell’area tecnica, mentre Maurizio Arrivabene diventa amministratore delegato, ruolo non più affidato dopo la partenza di tre anni fa di verso Milano di Giuseppe Marotta, sponda Inter, fresco vincitore della scudetto. E dalla rivoluzione dirigenziale si salva solo Pavel Nedved, riconfermassimo come vice di Andre Agnelli che su di lui aggiunge:
"E’ è membro del consiglio dal 2010-15 e ha fatto un lungo percorso di formazione ed apprendistato per conoscere il funzionamento del club con un occhio di riguardo da subito sulla prima squadra: lo sguardo di un Pallone d’oro è determinante. Da vice presidente ha contribuito alle scelte tecniche e dal 2018 ha raggiunto la statura che lo pone a numero due a pieno titolo".
Tradotto: lunga vita a Pavel Nedved in Juventus!
E Cr7 che fa?
Ma alla fine, tra conti che devono contare e caselle dell’organigramma da riempire, ai tifosi poi una cosa interessa in maniera particolare in questo momento: Ronaldo resta o va via? Sempre Agnelli:
"Il rinnovo di Ronaldo per spalmare l’ingaggio? Siamo nella fase di completamento del pool delle banche che ci seguiranno e poi si faranno tutte le valutazioni sui rischi legati all’attività. Ronaldo è stata la prima operazione che ha coinvolto più aree. Ad oggi presenta un “mpv” positivo, al netto del Covid. Partiremo da lì e faremo tutte le valutazioni".
E poi il segnale che si aspettava: "Lui non ha chiesto di partire, noi non abbiamo dati segnali per un divorzio", questa la dichiarazione all’esordio di Cherubini. E non è poco.
Dybala firma?
Infine la questione Dybala. Si attende il suo rientro (a breve) a Torino per l’inizio della stagione e contestualmente l’accordo per il rinnovo di contrato. E mister Allegri, con Morata già certo e con il "Dybaldo" ricomposto ha il suo tridente su cui contare.
Maurizio Vermiglio