Calcio, buona la prima per la Juve: 3-0 al Cagliari
Positivo esordio dei campioni d'Italia in Campionato
Positivo esordio dei campioni d'Italia in Campionato
Non poteva iniziare meglio la Juventus per esorcizzare la crisi del settimo ... scudetto e allontanare nubi e cattivi pensieri (delle altre contendenti) sullo stato di forma, dopo la sconfitta in Supercoppa contro la Lazio. E rispetto a domenica è cambiato l'avversario, il Cagliari non è certo la Lazio, il risultato, netto 3-0, e l'idea di gioco, soprattutto nella ripresa quando la squadra di Rastelli ha mollato gli ormeggi e Allegri ha dato sfoggio dei nuovi preziosi gioielli arrivati dal mercato: Matuidi e Duglas Costa in attesa di vedere Bernardeschi rimasto in panchina. Nuovo campionato e "nuovo" vecchio modulo: 4-2-3-1 con la Juve raccolta in 20 metri a non concedere spazi subito aggressiva. Il Cagliari la mette sul fisico, fallo su Dybala, punizione di Pjanic e primo brivido. L'entusiasmo dei rossoblu si esaurisce dopo una decina di minuti quando con l'esperienza e il miglior palleggio, prima del quarto d'ora, come da tradizione, segna con azione corale (7 passaggi consecutivi) e stoccata finale al volo di Mario Mandzukic su assist di Cuadrado. 1-0. Nel mentre la Joja, infervorato dal 10 sulle spalle, dispensa magie, fino alla mezz'ora, fini a se stessi, o meglio, solo per lo spettacolo. E capita che in una partita che i bianconeri hanno sotto pieno controllo, che gestiscono in attesa del l'intervallo, riescano a concedere agli ospiti due palle gol, la seconda è il primo rigore della storia «fischiato» della VAR (al femminile) in Italia che Farias sbaglia, anzi, che Buffon para. Alex Sandro, autore del fallo, ringrazia. Così come Dybala strizza l'occhio a Pjanic che gli offre un pallone in profondità in pieno recupero, controllo e 2-0 per buona pace della tecnologia: tutto regolare. Superato lo spavento (il rigore digitale) e messo in fresco il risultato (nel catino dell'Allianz: 32 gradi) la squadra di Allegri continua a macinare gioco e inizia il balletto dei cambi già al 60' (una rarità per i suoi cliché) Khedira al posto di Marchisio tornato titolare e ai suoi standard; contestuale Rastelli richiama l'ex Padoin applauditissimo dalla curva sud. E il tedesco appena entrato innesca il gol del 3-0 aprendo sulla fascia per Alex Sandro che pesca nel mezzo Higuain che, nonostante non sia ancora al top, controlla e incrocia rasoterra nell'angolino opposto. Al minuto 67 inizia l'avventura torinese di Matuidi che appena arrivato è subito abile e arruolato (strano per Allegri) al posto del Pipita al quale il tecnico dedica un abbraccio preventivo per evitare polemiche post sostituzione. E al 75' tocca a Duglas Costa: gli lascia il posto Cuadrado. Juve ridisegnata in un apparente 4-5-1 che sa tanto tanto di 4-3-3 con Dybala prima punta e sugli esterni i due ex Bayern. FInirà 3-0 e l'incubo Udinese dell'agosto 2015, sconfitta in casa per 1-0 scacciato e la corsa alla Juventus è ricominciata: i bianconeri, pronti-via, sono sempre primi.
Maurizio Vermiglio