Caos ospedale arriva Saitta

Caos ospedale arriva Saitta
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Caos ospedale arriva l'assessore regionale alla sanità Antonio Saitta.

Caos ospedale

E' arrivato pochi minuti fa a Chivasso (intorno alle 18 di oggi, mercoledì 13 dicembre) l’assessore regionale Antonio Saitta, sala consiliare per rassicurare la popolazione sul fronte sanitario. Caos ospedale, è infatti l’argomento che tiene banco da settimane.  Questo perché al pronto soccorso si vive in una situazione di continua emergenza. Inoltre  l’apertura del nuovo Pronto Soccorso  è più volte slittata.

Il sindaco vuole risposte

Il sindaco di Chivasso Claudio Castello ha spiegato di aver voluto organizzare quest’incontro perché c’è preoccupazione sul futuro dell’ospedale non solo in città ma anche nei comuni confinanti. Quindi ha invitato sia l’assessore Saitta che il direttore generale Lorenzo Ardissone. Da loro ci si aspetta che diano un quadro preciso sul fronte sanitario attuale e futuro.

Saitta a Chivasso
Saitta a Chivasso

La visita all'ospedale civico

Nel pomeriggio di oggi, l'assessore Saitta ha effettuato, alla presenza  del direttore generale Ardissone una visita nella nuova alla dell'ospedale di Chivasso.

Infermieri in agitazione

Non sono servite le rassicurazioni del direttore  sanitario Ardissone:  sia i sindacati medici che infermieristici sono preoccupanti. Quindi è stato  deciso di proclamare lo stato di agitazione degli infermieri che sono sottodimensionati e costretti a turni massacranti.

 

Gli interventi

Dopo i saluti del sindaco Claudio Castello, l’assessore Gianna Pentenero: “Speravamo che i lavori si chiudessero prima. Abbiamo bisogno di un ospedale che possa esprimere la massima potenzialità all’interno del territorio”.

Il  presidente del Consiglio Comunale Gianni Pipino ricorda le motivazioni che hanno portato ad organizzare la serata ovvero le paure legate al futuro dell’ospedale.

Nessuna domanda diretta del pubblico e delle associazioni. Parleranno sindaci, medici, Croce  Rossa.

Assessore Claudio Moretti: “Tutte le persone che sono qui hanno a cuore la salute dei chivassesi. L’AslTo4 copre 180 comuni e mezzo milione di abitanti. Ospedali distanti tra loro. L’ospedale di Chivasso ha avuto un parto travagliato. Primo problema quello dei posti letto. Moltissimi passagg in Pronto soccorso con solo 183 posti letto. Da Verrua a Ivrea ad esempio con i mezzi pubblici si impiegano tre ore”.

Matilde Casa parla a nome dell’area omogenea 10 della città metropolitana: “Più che parlarne noi credo sia importante sentire cosa ha da dirci Saitta”.

Marco Marocco: “Il nostro territorio è importante, un ospedale forte e decentrato aiuta tutta la città metropolitana.  Bisogna investire sul territorio ad esempio con l’emodinamica. Serve anche uno studio epidemiologico per sapere cosa succede sul nostro territorio”.

Matteo Doria: “Siamo tutti concordi nell’esprimere le nostre preoccupazioni sull’ospedale: ad esempio i posti letto sono sufficienti?”.

Cristina Peroglio: “Vorremmo conferma della data di apertura perché la aspettiamo da 15 anni. Vogliamo capire il tema della qualità dei servizi dell’ospedale perché è quello che chiedono i cittadini. Chiedo impegno politico e attenzione per il territorio”.

Passata mezz’ora e non si è ancora sentita una parola da Saitta e dall’ASL, la gente in sala inizia a mormorare.

La parola ai tecnici

Adesso la parola a Croce Rossa, medici e sindacalisti.

Bruno Borsano: “E’ lei assessore che deve dare risposte perché Ardissone fa quello che dice lei. Adesso portiamo a Chivasso gente dal Calusiese e dalla Collina, e poi andiamo a Ciriè per fare esami che prima si facevano qui. L’ospedale sembra un mercato del bestiame, possiamo solo ringraziare chi ci lavora”.

Gianlivio Lembo: “Anche i dipendenti si uniscono alle richieste. Il problema dei posti letto è serio, poi tutti gli accessi in pronto si riversano in radiologia, e poi nei reparti. Quindi pochi letti intasano tutto. Abbiamo chiesto analisi dettagliata sui posti letto nei vari reparti e la percentuale di occupazione. Aspettiamo nuovi concorsi che daranno ossigeno ai settori di sofferenza, che spesso sono quelli che vanno avanti pancia a terra fin che riescono. Abbiamo orari diversi per le Oss, che in alcuni settori coprono 24 ore mentre a Chivasso lasciano buchi nell'assistenza”.

Medico, di Brandizzo: "Non c'è ospedale forte senza territorio forte. I medici di famiglia stanno collaborando con l'Asl e sono disponibili affinché le criticità siano affrontate in modo adeguato. I malati cronici devono essere curati a casa, gli ospedali solo per le acuzie".

L'intervento di Ardissone

Parla il direttore generale dell'Asl Lorenzo Ardissone: "L'ospedale sarà aperto in una data dal 22 al 26 gennaio, per l'orario ci sarà un invito. Sulle chiusure le ho lette anche io sui giornali e non è vero. Forse riprende una cosa che io dissi all'inizio, ovvero che per fare chirurgia maggiore quella minore potrebbe essere spostata su un altro presidio. Questa esigenza non si è manifestata. Cuorgné ha tre sale di day surgery importanti ma se i medici non lo chiedono noi non spostiamo nessuno. Pronto soccorso: è il punto dove le persone si fermano di più se non c'è una strategia organizzativa per entrata, trattamento e uscita. Abbiamo deciso di intervenire con potenziamento di infermieri e OSS, poi consulenze cardiologiche e radiologiche, i principali colli di bottiglia, e preso 4 radiologi e quattro cardiologi, di questi due e due sono a Chivasso.

Sicuramente la logistica conta molto, se la sala d'attesa è pubblica si ha l'idea di maggior disagio. Il pronto che entrerà in funzione tra fine gennaio e inizio febbraio è invidiabile. Il tema dell'urologia, vi dico che abbiamo fatto un concorso da primario di chirurgia che ha sollevato polemiche sulla stampa. Questa operazione fa sì che si porterà a Chivasso la chirurgia della mammella. Vogliamo inserire anche qualche attività legata ad urologia ed oculistica. Poi faremo concorso per primario di radiologia e della medicina generale e cardiologia che andrà in pensione nei primi mesi dell'anno. Posti letto: non dobbiamo lavorare per medie. Più difficile il discorso emodinamica.

Chivasso ha come "fratelli" i 118 posti letto dell'ospedale di Settimo. Con tutti i numeri davanti, si capisce che questo è un punto delicato. Sull'analisi degli immobile il comune ci mette a disposizione ex tribunale per gli uffici di via Po. Qui potremmo portare gli ambulatori liberando spazi in ospedale. Qualcuno dice che considero Chivasso la cenerentola dell'AslTo4, non è così. E alla fine comunque Cenerentola non è finita male".

L'intervento di Saitta

L'intervento dell'assessore regionale Antonio Saitta: "Il nostro è un obiettivo ambizioso. Quando abbiamo iniziato la sanità piemontese era commissariata, sullo stesso piano di Sicilia, Calabria, Lazio... Dal 2010 come Regione non potevamo più sostituire il personale in pensione. Vi posso garantire che vogliamo garantire una Sanità sostenibile, altrimenti può capitare che il sistema scivoli verso un sistema privatistico. Sono andato a vedere l'ospedale per capire se la data che immaginiamo sia possibile.

Il 26 alle 15 sarà fatta inaugurazione. Elemento simbolico di un cambiamento. La struttura è ottima. Il pronto soccorso, il 26 dobbiamo sbaraccarlo. Ci sono stanze da 4 o 5 letti. Ci sono i pilastri con i capitelli, ma la sanità non si fa più così. Io ho detto una data, loro si sono impegnati. Come si fa a fare un progetto senza la centrale elettrica, senza gli ascensori, senza riscaldamento, senza le condizioni minime per far partire un ospedale. Parliamo del progetto del 2002, quindici anni fa. In due anni abbiamo posto rimedio ad errori incredibili. Una roba da Procura, da Corte dei Conti, non so a chi possano essere chiesti i danni dal punto di vista progettuale e gestionale. La storia è finita.

Vogliamo creare nel tempo un sistema autorevole di assistenza territoriale complementare al Pronto Soccorso. Logico che se non funziona vado al Pronto Soccorso. Ringrazio per questo i medici di famiglia. Per attrarre professionalità serve una buona struttura. Si mette in moto un meccanismo virtuoso che aumenta l'offerta sanitaria e rende attraente lavorare qui".

La conclusione di Saitta

"L'inaugurazione del 26 gennaio - prosegue - sarà fatta senza pazienti, che saranno spostati la settimana dopo. Questa sofferenza che dura da anni la dobbiamo superare. Ancora una cosa sul personale: stiamo facendo fatica per le questioni che dicevo prima. E' chiaro che se il sistema ha tenuto è perché i dipendenti hanno lavorato e stanno lavorando sodo. C'è ancora un periodo di difficoltà e lo supereremo. Le assunzioni sono partite. Renderemo efficiente la gestione.

In conclusione, seguirò questo percorso e sarò a disposizione dei sindaci per ogni criticità. Dimenticavo: so che in passato qui era stato fatto uno studio, non abbiamo nessun problema ad avviare un'indagine epidemiologica. Possiamo lavorare insieme, c'è anche un problema di controlli attraverso l'Arpa".

 

 

 

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