Rifiuti radioattivi nella ex Sorin di Saluggia, Legambiente: "scavate nel posto sbagliato"

L'argomento è stato al centro del confronto ieri, martedì 23 luglio in sede di Commissione Ecomafia a Roma.

Rifiuti radioattivi nella ex Sorin di Saluggia, Legambiente: "scavate nel posto sbagliato"
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I rifiuti radioattivi interrati nell’area ex Sorin di Saluggia, ora LivaNova Site Management, sono stati al centro del confronto ieri, martedì 23 luglio in sede di Commissione Ecomafia a Roma.

Rifiuti radioattivi

I rifiuti radioattivi interrati nell’area ex Sorin di Saluggia, ora LivaNova Site Management, sono stati al centro del confronto ieri, martedì 23 luglio in sede di Commissione Ecomafia a Roma. All’audizione, in rappresentanza dell'associazione Legambiente del Vercellese e della Valsesia c’era Umberto Lorini che ha illustrato nel dettaglio l’intera situazione. Lorini, infatti, ha ripercorso tutte le fasi di Sorin sin dalle origini, dalla costruzione del reattore nucleare al suo smantellamento: «Nel sito era presente il reattore nucleare Avogadro, costruito a scopi sperimentali nel 1959. Il reattore è rimasto operativo fino al 1971 ed è stato smontato nel 1977-78. L’impianto è stato trasformato in un deposito di materiale radioattivo». Lorini ha dichiarato che la gestione dei pezzi del reattore non è stata tuttavia trasparente perché ha spiegato che «non abbiamo ancora notizie di dove sia stato stoccato, non abbiamo una tracciatura come invece era già prevista dalla normativa di quegli anni».

La prima segnalazione

Poi Lorini è entrato nello specifico dell’interramento spiegando come la prima segnalazione fatta al Noe di Roma non abbia fatto partire subito le indagini.
«Nell’autunno del 2017 - ha spiegato il rappresentato di Legambiemte - il circolo Legambiente del Vercellese ha ricevuto una segnalazione verbale da parte di un ex dipendente Sorin, Carlo Alberto Tirone, riguardante l'interramento di rifiuti radioattivi avvenuto nel 2007 in occasione dei lavori di costruzione di un edificio per lo stoccaggio dei rifiuti. A novembre 2017 questa notizia è stata trasmessa, corredata da fotografie che mostrano le operazioni di interramento, dall'allora presidente nazionale di Legambiente ai Carabinieri per la Tutela dell'Ambiente con sede a Roma. Un secondo esposto è stato presentato nell'ottobre 2018 dall'allora presidente del circolo Legambiente del Vercellese, questa volta ai Carabinieri di Livorno Ferraris. La Procura di Vercelli ha aperto un’inchiesta dopo questo secondo esposto. Ci sono stati gli scavi e nel giugno scorso Arpa Piemonte, incaricata dalla Procura di Vercelli con funzioni di polizia giudiziaria, ha rinvenuto la presenza di fusti nell'area e livelli di radioattività superiori al fondo ambientale. Ma l’ex dipendente Tirone, dopo questa comunicazione, si è recato in Procura per segnalare che si stava scavando nell’area sbagliata. Tirone ha segnalato come i fusti rinvenuti, trovati nelle vicinanze dell'area da lui indicata, non fossero quelli oggetto delle sue denunce, riguardanti invece materiale interrato sotto un capannone. Le sue coordinate infatti sono chiare. I fusti, infatti, sono stati rinterrati dove sono stati scoperti da un dipendente della ditta Fas di Crescentino oltre l’orario di lavoro. I nomi delle persone che sapevano di tutta questa situazione sono state individuate nella prima segnalazione. Dunque noi ora chiediamo che gli scavi vengano effettuati dove ha illustrato Tirone e di fare piena luce sullo stoccaggio del reattore e del materiale».

Le domande dei componenti della Commissione

Diverse sono state le problematiche sollevate anche dai parlamentari: dal ritardo delle indagini ai problemi che questi fusti potrebbero cagionare alla salute delle persone.
E proprio su questo ultimo punto che Lorini ha voluto specificare che non è mai stato fatto uno studio epidemiologico che abbia interessato i lavoratori del polo industriale, ma ne è stato promosso solamente uno che ha visto prendere in esame gli abitanti residenti a Saluggia. Sempre l’esponente di Legambiente ha ricordato che l’interramento di rifiuti, qualsiasi essi siano, è un reato e dunque una volta scoperto, hanno immediatamente segnalato la situazione agli organi competenti. Alla domanda: «Come mai si arriva solo al 2017 alla denuncia quando è accaduto nel 2007», Lorini ha specificato che Legambiente ha ricevuto solamente nel 2017 la segnalazione e che non conoscono le motivazioni per le quali non sia venuto a galla prima il problema. Infine, ha concluso: «Il lavoratore che ha interrato i rifiuti ha confermato la situazione attraverso i microfoni del Tg1 e mi domando per quale motivo ancora non sia stato interrogato dagli inquirenti. Neanche la ditta esecutrice e chi dell’azienda aveva ordinato i lavori».

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La commissione è al lavoro

Al termine dell’audizione il presidente della Commissione Stefano Vignaroli spiega: «La Commissione è già al lavoro per accertare alcuni aspetti non chiari di questa vicenda. Da una parte, vogliamo capire quando di preciso è stata avviata l’indagine e se ci sono stati i ritardi emersi dall’audizione di Legambiente. Vogliamo inoltre verificare se, come dichiarato dal rappresentante dell’associazione, ad oggi molti soggetti coinvolti nella vicenda non sono ancora stati ascoltati dagli inquirenti. Questa storia merita di essere indagata a fondo».

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