Strappano l’ordinanza affissa in chiesa: «Li denuncio»

Strappano l’ordinanza affissa in chiesa: «Li denuncio». La segnalazione arriva dal parroco don Luigi Casardi che ha già chiamato i carabinieri.

Strappano l’ordinanza affissa in chiesa

L’ordinanza del sindaco di Rondissone Antonio Magnone e le direttive della Regione Piemonte sul Coronavirus sono molto chiare: occorre evitare assembramenti. Dunque anche le chiese sono un luogo a rischio perché qui sono molte le persone che prendono parte alle funzioni religiose. E così don Luigi Casardi ricevuta la direttiva di chiudere la chiesa, per avvisare di questa scelta obbligata, ha deciso di confezionare in apposite buste di plastica i documenti e di affiggerli davanti alla porta di ingresso della chiesa parrocchiale dedicata ai Santi Vincenzo e Anastasio.

Il racconto

«Gli ho affissi bene, in modo tale che nemmeno il vento potesse staccarli - spiega il sacerdote - poi mi sono recato a casa. Non ho più controllato durante la serata la piazza e la chiesa, credevo che non ce ne fosse bisogno.
Invece martedì mattina alle 7.30, come sempre, sono uscito per andare a fare le commissioni. Quando ho attraversato la piazza ho visto che l’ordinanza non era più affissa al portone bensì per terra, stracciata.
E’ un gesto veramente ignobile, che non sono disposto a tollerare.

La denuncia

Ho già chiamato i carabinieri della locale stazione di Verolengo. Sporgerò denuncia nei confronti di chi ha deciso di mettere a rischio la sicurezza dei miei fedeli perché in quell’ordinanza si spiegavano tutti i comportamenti da tenere per via di questo virus. E, inoltre, la comunità veniva a conoscenza della chiusura della chiesa». Nel pomeriggio di lunedì, in via Marino Sella è stato rotto anche il vetro di un’auto e da questa è stata rubata una borsa. Anche questo caso è stato denunciato ai carabinieri.