VEROLENGO

Abbattuti gli alberi del vecchio argine

Il sindaco: «Necessario per un paese più sicuro».

Abbattuti gli alberi del vecchio argine
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L’argine a difesa di Verolengo dalle piene del fiume Po ormai si attende dal 1994, dalla prima alluvione importante che ha creato danni a cosa e persone.

Abbattuti gli alberi del vecchio argine

Un argine di cui si è capito ancora di più l’importanza dopo l’altra piena, quella del 2000. Oggi, però, questa infrastruttura viene messa in dubbio da alcuni residenti che, nel vedere la società operare lungo le rive, si sono indignati. Indignati dell’abbattimento di numerosi alberi, di veder rasa al suolo un’intera area. Ma davanti a queste critiche, la politica cosa pensa? A dare una risposta è il primo cittadino Luigi Borasio che, prima di tutto, fa un excursus storico: «La storia dice che quando c'è stata la prima alluvione, gli argini non erano adeguati e Verolengo è stata allagata. Così la Regione e la Provincia hanno iniziato a progettare dei nuovi argini a difesa del territorio. Ma poi, con il passare del tempo, il progetto ha iniziato a languire, all’epoca il sindaco era Ettore Nicoletta. L’idea si è poi arenata, il progetto chiuso in un cassetto e nessuno ci ha più pensato. Nemmeno durante l'Amministrazione Rosso, forse perché dal 2000 il Po non aveva più fatto danni. Nel mio primo mandato, era la primavera 2009, il mio vicesindaco Mauro Frola ha ripreso il discorso in mano, ma in quel momento Aipo aveva delle vicende legali al suo interno. Così le cose andarono per le lunghe. Quando fu possibile, si iniziò a riparlare degli argini, si cercano i fondi ma quando furono trovati, fu eletto sindaco Rosanna Giachello. La sua Amministrazione non ha mai analizzato il progetto iniziale, le criticità che furono sollevate, come l’esclusione del Colombaro. E così siamo arrivati ad ora. Oggi c’è il progetto, ci sono i soldi e il Po è tranquillo: ecco perché siamo partiti con l’intervento. Perché questi lavori si possono effettuare quando il Po è in queste condizioni, non certamente quando c’è un’allerta».

«Necessario per un paese più sicuro»

Sulle critiche e polemiche Borasio interviene: «L’argine è certamente un’opera fondamentale perché oggi il fiume è tranquillo ma un domani potrebbe esserci nuovamente il rischio di una piena. Potremmo nuovamente vivere un episodio alluvionale. Inoltre, Verolengo è l’unico comune della zona senza una protezione: siamo il punto debole del sistema. E’ fondamentale per tutto il territorio.
Per quanto concerto le polemiche legate all’abbattimento degli alberi presenti sul vecchio argine, era fondamentale. Certo, sono dispiaciuto anch’io e ho provato a capire se c’erano altre strade percorribili ma non c’erano. E’ stata necessaria la demolizione del vecchio argine per poterne realizzare uno nuovo, perché il nuovo intervento non prevede solo un innalzamento di quello originale. E’ stato rifatto ex novo più ampio e più alto, dunque la base andava pulita da tutta la vegetazione presente. Inoltre, bisogna pensare che quando arriva l’acqua forte sugli argini, se sradica la pianta, le radici si portano via un pezzo d'argine e così diventa un punto debole. E poi le piante sradicate, vengono trasportate dal flusso delle acque fino ad un ponte e potrebbero contribuire al suo battimento».

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