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Abiti in case sparse, paghi meno Tari

La Giunta Ferrero, con apposito atto, ha stabilito quali sono le aree da considerarsi tali, dunque che hanno meno passaggi

Abiti in case sparse, paghi meno Tari
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Con il nuovo appalto per il servizio di raccolta, trasporto e trattamento dei rifiuti per tutti i Comuni che fanno parte del consorzio Covevar, diversi sono stati i cambiamenti. Alcuni dei quali contestati fin dal principio, anche dagli stessi utenti. Impossibile dimenticare la polemica legata al pagamento di 70 euro per ogni bidone posseduto dall’utenza per il servizio di raccolta del verde. O ancora la riduzione dei passaggi per la raccolta delle varie tipologie di rifiuto.

Abiti in case sparse, paghi meno Tari

Ma tra le tante novità che erano state introdotte c’era anche quella della definizione di “case sparse”, cioè quelle abitazioni per le quali la frequenza di raccolta dei rifiuti era di una sola volta al mese e dell’obbligo del compostaggio per l’organico, ciò vuol dire che non passa mai il mezzo per la raccolta dell’organico.
Ma cosa si intende per case sparse? Sono quelle cascine o borgata poco abitate.
Ma come sono state identificate? Attraverso questo atto di indirizzo della Giunta Ferrero che cita proprio le abitazioni: «Cascina Gomata n. 0, Strada Busso n. 2, 2/B, 4, 4/A, Strada Casale n. 15, Strada Castell’Apertole n. 1, Strada Cerrino n. 1, Strada Cerrone n. 11, Strada Cerrone Slitta n. 3,5,7, Strada Cesiola n. 1, Strada dei Valli n. 7/A, Strada Devesio n. 13, Strada Erbade n. 1, Strada Ferraris Battista n. 8,10, Strada Landoglio n. 25,27, Strada Saluggia n. 148,150,152 e Strada Slitta n. 1,3,5,7,9,10,13».

A queste utenze l’Amministrazione comunale prevede e riconosce, a decorrere dal gennaio scorso, una riduzione della quota variabile della Tari agli immobili rientranti nella sub-area «utenze sparse» in considerazione dei disagi recati dal minore numero di passaggi di raccolta rispetto alla sub-area «concentrico».

Una riduzione pari al 40% (della parte variabile della TARI) per questa tipologia di case con l’esclusione per tali immobili della riduzione del compostaggio. Insomma meno servizi ma anche una tassa più leggera che in questo periodo non fa certo storcere il naso agli utenti.

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