CRESCENTINO

Affetto dalla sindrome di Asperger, 33enne sogna di esser indipendente

Il suo più grande desiderio è poter lasciare la casa dei genitori, avere un lavoro e potersi creare una sua famiglia

Affetto dalla sindrome di Asperger, 33enne sogna di esser  indipendente
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Sogna di essere indipendente, di poter lasciare quel nido dove ha vissuto per tutta la sua vita e di spiccare il volo. Ma per farlo ha bisogno di un lavoro che gli permetta di pagare un affitto, di far fronte alle bollette e a tutte le spese che un giovane uomo deve affrontare.

Affetto dalla sindrome di Asperger,  vuole esser indipendente

Lui è Tonino (nome di fantasia), 33 anni tra poche settimane e un’invalidità che nessuno pare voglia rivedere. Abita da sempre a Crescentino, nella zona al di là della ferrovia, insieme alla sua mamma e al suo papà ed è grande appassionato di Sonik, tant’è che ne ha di tutte le dimensioni e di tutti i materiali nelle teche nella sua camera da letto. Lui, che ha frequentato le scuole del paese, è affetto della sindrome di Asperger, una forma particolare di autismo che però non gli ha precluso la possibilità di avere amici, di svolgere diverse attività ma soprattutto di sviluppare alcune capacità come la sua grande manualità e la attitudine alla catalogazione e archiviazione con estrema cura, per colore, ordine alfabetico e altro.
Questo, infatti, è il suo unico punto debole che in questi anni non gli ha permesso di diventare un adulto libero.
«Io mi sento un peso per i miei genitori, vorrei solo trovare un lavoro che mi permetta di avere il denaro a sufficiente per vivere da solo - racconta nel salotto della sua abitazione - Io sino ad oggi ho sprecato troppo tempo con laboratori dove non mi hanno insegnato una professione, dove non mi hanno dato una prospettiva per il mio futuro. Perché diciamocela tutta, quando non ci saranno più i miei genitori, io cosa farò? Io sogno una famiglia, di avere una moglie e dei figli proprio come mia sorella. Ma lì, in questi centri che frequento, non mi preparano a questo. E ora ho 33 anni e non ho alcuna prospettiva per il futuro».

Tonino sogna di poter vivere come qualsiasi altro suo coetaneo.

«Certo il mio tono di voce, molto alto, è un problema. Così come i rumori e le grida oltre ai turpiloqui mi creano disagio ma se io potessi usare le cuffie con un po’ di musica durante l’attività questo mi aiuterebbe molto - confessa ancora Tonino - Io dunque chiedo solamente questo: un lavoro. Viaggio con i mezzi, sono in grado di spostarmi tant’è che in casa mi occupo delle spese».
Un desiderio che i genitori vorrebbero veder realizzato: «Se lui si sentisse apprezzato, certamente starebbe meglio. Lo abbiamo visto diverse volte, anche durante le nostre vacanze, allegro e spensierato. Perché era coinvolto nelle attività, nei giochi del villaggio».

La mamma di Tonino lo guarda con tanto amore: «Io e lui ci capiamo senza bisogno di parlarci, lei nostre menti comunicano e so che lui ha veramente questa necessità.
Stiamo sempre insieme a parte i due pomeriggi a settimana quando si reca a Chivasso nel laboratorio dove lavora l’argilla (quattro ore a pomeriggio). Anche per me la situazione inizia ad esser devastante. I miei problemi di salute uniti a questa situazione, stanno peggiorando la vita. Proprio per questo motivo ho chiesto, ma senza alcun risultato, il supporto del Ciss. Ho chiesto che una persona venisse da noi così da avere un’oretta libera al giorno, anche solo per uscire di casa e vedermi con un’amica. Ma la nostra situazione non è ancora da “Codice rosso” e così non ne abbiamo diritto. Ma è difficile, veramente difficile. Lui non è soddisfatto, io vivo reclusa in casa. Non voglio dare le colpe a mio figlio, io lo amo ma abbiamo bisogno di aiuto. Quale? Un lavoro per lui, quello lo farebbe star meglio. E un sostegno per me che non vuol dire farmaci, ma un po’ di tempo per vivere serena. Mio marito, per farci vivere, è obbligato a lavorare lontano da casa, ecco perché io sono sola».
La situazione è difficile ma la famiglia di Tonino è veramente pronta a tutto pur di poter dare un futuro migliorare a lui.

E così hanno chiesto al nostro giornale di poter lanciare questo appello: «Se c’è un’azienda, un datore di lavoro che voglia conoscere Tonino e dargli una possibilità, gliene saremo grati. Tonino ha voglia di lavorare, di imparare perché vuole essere indipendente».

I riferimenti

Chiunque fosse interessato a conoscere Tonino per offrirgli un’opportunità, lo invitiamo a contattare la nostra redazione allo 011/9173285 oppure inviarci una mail a redazione@nuovaperiferia.it o ancora attraverso WhatsApp al numero 347/0820255.

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