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Agrivoltaico, nell’area i resti di un monastero dell’anno mille?

Depositate anche le osservazioni del comitato «Io mi rifiuto» al progetto della FLYNIS PV 14.

Agrivoltaico, nell’area i resti di un monastero dell’anno mille?
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Che il progetto di realizzare un parco agrivoltaico in frazione Betlemme (pannelli fotovoltaici per la produzione di energia abbinati a produzioni agricole) non piaccia ad ambientalisti e residenti è ormai chiaro a tutti.

Agrivoltaico, nell’area i resti di un monastero dell’anno mille?

Lo scorso 20 ottobre, ad inviare le proprie osservazioni alla Città Metropolitana di Torino (responsabile del procedimento Luca Iorio) sono stati i referenti del comitato «Io mi rifiuti», gli stessi che avevano osteggiato il biometano alle porte di Mandria e il deposito delle scorie nucleari tra Mazzè e Rondissone.
Sedici pagine, firmate dal presidente del comitato Andrea Zavattaro, in cui si fanno le pulci su ogni aspetto del progetto, con un passaggio non da poco conto sul «rischio archeologico».

Nel 2015, 2016 e 2019, infatti, sono state rilevate (possibili) strutture sepolte di forma rettangolare, lunghe 200 e larghe 115 metri, sicuramente meritevoli di approfondimenti.

Dalle carte custodite all’Archivio di Stato di Torino, è poi emersa una mappa del 1802 in cui è indicata una struttura non più presente, denominata Boggio, a sud del lotto interessato dal progetto.

Certo, potrebbe essere «solo» una vecchia cascina, ma potrebbero essere anche i resti della «antica Priorata con annesso Ospedale» di cui si parla nel libro «Monasteri dell’alta Italia». Un edificio risalente all’anno mille, di cui si sono perse le tracce, ma sicuramente molto interessante dal punto di vista storico.

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