IL CASO

Al «Martinetti» in bus, missione impossibile: disagi enormi per tutti

Si spera in un (rapido) intervento risolutivo dell’Agenzia della Mobilità Piemontese. Attivata anche una raccolta firme

Al «Martinetti» in bus, missione impossibile: disagi enormi per tutti
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Ogni giorno, nuove segnalazioni confermano il caos legato ai trasporti da e per l’Istituto di istruzione superiore «Martinetti» di Caluso, guidato dalla dirigente Katia Milani, un polo scolastico d’eccellenza che da questa storia ne esce danneggiato al pari di centinaia di studenti e famiglie.

Al «Martinetti» in bus, missione impossibile

Un «cahiers de doléances» messo nero su bianco direttamente dalla scuola (mobility manager Antonella Turletti) che nei giorni scorsi ha inviato un dettagliato documento al Presidente del Consiglio di Istituto, Emanuele Martellozzo, in modo che possa farsi tramite con i Comuni del territorio e l’Agenzia della Mobilità Piemontese.
Le criticità riguardano prevalentemente le Linee STAAV 445 e, a catena, GTT 3321 e GTT 4108.

«La problematica - si legge nel documento - è poliedrica. Al mattino, l'anticipo della corsa della Linea 445 alle ore 7:45 (recentemente autorizzato dall’AMP) non ha sortito alcuna forma di gradimento da parte dell'utenza degli studenti chivassesi, che arriverebbero a Caluso alle ore 7:15 e sarebbero quindi costretti a sostare all'esterno dell'Istituto sino alle ore 7:45, quando vengono aperti i cancelli della scuola (che per ovvie ragioni di organizzazione del servizio e di vigilanza non possono essere aperti prima).
Gli studenti che arrivano dalla collina direzione sia Gassino sia Brusasco – che effettuano il cambio a Chivasso – o da Brandizzo – che si servono del treno fino a Chivasso, sono costretti a utilizzare i mezzi della linea GTT 3321, in partenza dal Movicentro, già affollati, oppure a provare, spesso senza esito, a salire sull’unico bus della linea STAAV 445 in partenza da via Blatta, che non è in grado di accoglierli a bordo.
La scuola ha caldeggiato presso studenti e famiglie l'utilizzo del treno, ma la distanza tra la stazione ferroviaria e la scuola, unitamente al ritardo con cui il treno spesso vi giunge a causa dei lavori in corso per l’elettrificazione della Linea Chivasso-Ivrea, rappresenta un grave ostacolo, soprattutto per le famiglie degli studenti dei primi anni, e comporta un ingresso in ritardo potenzialmente quotidiano.
Per incentivare l'utilizzo del treno, l’Istituto ha chiesto alla titolare dell'azienda STAAV, che si occupa del trasporto degli studenti della linea 310 Villareggia-Caluso, se fosse possibile offrire un passaggio agli studenti (già dotati di un abbonamento Formula) che dalla stazione ferroviaria debbono raggiungere la scuola, dal momento che il bus percorre il medesimo tragitto. La risposta è stata negativa, motivata dalla numerosità degli studenti che si troverebbero a bordo del mezzo.
All'uscita alle 13:10 i bus in attesa non sono in grado di accogliere a bordo tutti gli studenti, lasciandone a terra una parte, con gravi conseguenze rispetto all’organizzazione della loro giornata e agli impegni delle famiglie, che non possono far fronte facilmente o tempestivamente all’emergenza. La scuola ha invitato l'utenza a distribuirsi tra i diversi mezzi, ma la misura non è, comunque, sufficiente a soddisfare la domanda: gli autobus partono al limite della capienza e gli studenti meno pronti vengono lasciati a terra».

Come detto la situazione ha destato forte preoccupazione anche tra i genitori, e Federico Savino, ex consigliere comunale di Chivasso, è pronto a farsi promotore di una raccolta firme da inviare all’Agenzia della Mobilità Piemontese in modo tale che sia palese il dissenso per la situazione e che quindi gli orari vengano rivisti.

La protesta di Verolengo

Andare a scuola a Caluso è un vero e proprio incubo anche per gli alunni di Verolengo.

«Autobus con orari indecenti, a Verolengo unica partenza alle 6:45 per arrivare alle 7:19 (ovvero 30 minuti prima dell'apertura dei cancelli, corsa successiva che parte solo da Torrazza alle 7:30 già pienissima, arrivi e partenze in fermata prima del previsto senza attendere l’orario previsto e studenti stipati in piedi in condizioni che sarebbe da capire se siano a norma di legge, linea di ritorno strapiena e talvolta non carica tutti».

Mauro Sala, genitore portavoce del malcontento dei verolenghesi, presenta così i problemi che si stanno registrando in questi giorni.

Ma quello che è successo da lunedì 16 a venerdì 20 settembre è sorprendente: «Lunedì regolare passaggio al mattino con fermata davanti alla chiesa, martedì si scopre dal passaparola e senza sicurezza alcuna che essendoci il mercato l'autobus ferma “davanti alla farmacia o giù di lì” quindi corsa persa e trasporto veloce a Torrazza per prendere il 7:30 formato autobus scatoletta del tonno, mercoledì l'autobus non transita dal centro di Verolengo e svolta in via Rivora tipo il martedì (ma mica c'è il mercato) saltando la fermata davanti alla Chiesa: per l'ennesima volta qualche genitore che può porta chi riesce a caricare a Caluso, altri ragazzi corrono a prendere il treno per Chivasso e poi per Caluso. Giovedì arrivo a Caluso prima dell'autobus che ha cambiato percorso, lo attendo e chiedo lumi all'autista. Quest'ultimo mi dice sostanzialmente che fa un tragitto diverso "Come da indicazioni del Comune di Verolengo fino al 20 settembre per il mercato". Ma quale mercato? Cerco. Intanto sento il Comune a cui non risulta nessuna richiesta di modifica».

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