All’Ubertini piove nei corridoi
Newton, le 4 classi restano nel limbo.
Sono trascorse più di tre settimane dall’inizio dell’anno scolastico e gli studenti delle quattro classi del liceo «Newton» trasferite all’Ubertini di via Ajma restano ancora in attesa di conoscere il loro destino.
Newton, le 4 classi restano nel limbo
Martedì 27 settembre l’ennesima riunione alla presenza dei vertici del Comune, e del Liceo e della Città Metropolitana.
Il punto di partenza è l’assenza di spazi nella sede di via Paleologi, aule che non sono state trovate nonostante il mancato «boom» di iscrizioni previsto prima dell’estate. Da qui la decisione di chiedere comunque nuovi spazi a Città Metropolitana, che non avendo alcuna intenzione di pagare affitti ha messo sul piatto l’alberghiero «Ubertini» di via Ajma, ora sovradimensionato. Soluzione che, ricordiamo, non è affatto piaciuta agli studenti e alle famiglie, sia per le difficoltà logistiche (via Ajma è lontana dalla stazione ferroviaria e i bus che la servono sono già saturi) che per le condizioni della struttura, non certo ottimali.
All’Ubertini piove nei corridoi
Sabato, ad esempio, la pioggia caduta ha allagato alcuni corridoi, immagini che (causa seggi e presenza di «esterni») sono immediatamente rimbalzate nelle chat di classe.
Dal canto suo, l’assessore all’istruzione del Comune di Chivasso Gianluca Vitale non può che continuare a mediare tra la dirigente Carminia Cassarino e Caterina Greco di Città Metropolitana, che ha anche accettato di versare al Comune un semplice «rimborso spese» (e non più la salassata di affitto che era stato comunicato all’Europa Unita per le stesse esigenze, tanto che l’istituto di via Marconi era stato costretto a issare un tetto alle iscrizioni) se si dovesse trovare un accordo sull’utilizzo di alcune aule della scuola media «Cosola».
Una soluzione che continua a piacere agli studenti, anche se con i limiti di una convivenza con studenti più piccoli e lo spettro dei lavori per la realizzazione di una nuova mensa (fondi del PNRR) che potrebbero partire prima del termine dell’anno scolastico.
Il vero problema, però, è che la necessità di avere nuovi spazi si ripeterà anche il prossimo anno, e questo vede necessario un ragionamento su ampia scala che vede in ballo il futuro delle scuole chivassesi.
Con meno aule si dovrà necessariamente tagliare l’offerta formativa, con buona pace degli sforzi fatti in questi anni per garantire a Chivasso una centralità educativa.
Resta comunque il nodo del liceo musicale, nodo su cui nessuno vuole intervenire in quanto è diventato il fiore all’occhiello del «Newton». Nella sede storica non c’è spazio, l’ex liceo di via Cappuccini è ora affidato al Sinigaglia e la città non offre molte altre soluzioni.
A meno che (ma qui servirebbe la volontà politica da parte di Palazzo Santa Chiara) non si decidesse di cambiare la destinazione d’uso dell’attuale centro anziani di via Paleologi, spostandone le attività in una zona più centrale e dando una sede «autonoma» all’indirizzo musicale.