IL CASO

Ambulanze, tornano i medici: a 120 euro l’ora

Dopo il polverone scatenato, su queste pagine, la scorsa settimana, Azienda Zero corre ai ripari e promette solo 3 o 4 giorni scoperti da qui a fine mese. Ma scoppia il nodo infermieri

Ambulanze, tornano i medici: a 120 euro l’ora
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La buona notizia è che, da qui a fine mese, torneranno i medici sulle ambulanze del 118 in partenza dalla Croce Rossa di Chivasso, con un buco di sette o otto turni pari a quattro giorni. La brutta è che si tratta di una soluzione tampone, trovata da Azienda Zero dopo il polverone della scorsa settimana, a cui si è arrivati facendo ricorso a quei gettonisti che costano alle casse pubbliche 120 euro l’ora, per turni di 12 ore: 1440 euro (lordi) che in un paio di giorni equivalgono allo stipendio di un infermiere in servizio su quelle stesse ambulanze e che, in assenza del medico, deve comunque far andare avanti la baracca.

Ambulanze, tornano i medici: a 120 euro l’ora

Ma andiamo con ordine.
Tutto è iniziato dal nostro articolo «118 addio», una denuncia (confermata dai fatti) sulla mancanza di «Tango», le ambulanze del 118 con medico a bordo, per tutto il periodo estivo e su di un territorio che conta il doppio degli abitanti (121 mila) rispetto ai limiti di legge (60 mila) per avere un mezzo di soccorso avanzato.
I primi a prendere la parola sono stati la Presidente del Gruppo Pd in Consiglio Regionale Gianna Pentenero e i consiglieri regionali Pd Alberto Avetta e Simona Paonessa: «Si rincorrono con insistenza le voci di una possibile cancellazione nella nostra Regione del servizio con ambulanze medicalizzate del 118 con medico a bordo. La notizia purtroppo si avvia a diventare una drammatica realtà entro la fine dell’anno nella zona di Chivasso all’interno dell’ASL TO4 a causa della carenza dei medici che si pensava di “tamponare” con il ricorso ai gettonisti, ma che, invece, risulta drammatica: per il 118 infatti mancherebbe il 40% dei medici necessari. Si tratta di una situazione allarmante che al momento non ha soluzione se non la riduzione prospettata da Azienda Zero delle medicalizzate nel periodo estivo, riduzione che sfocerà nella cancellazione di un servizio che ha salvato, nel corso degli anni, innumerevoli vite. Nei casi più gravi in cui non basteranno i volontari si dovrà ricorrere allo spostamento delle medicalizzate, se disponibili, da Comuni vicini, Caluso, Settimo, Trino o Santhià. Non vogliamo nemmeno immaginare il caos che potrà verificarsi, situazione che sconteranno i cittadini. Preoccupa ancora di più che il direttore di Azienda Zero sottovaluti la situazione e non preveda di porvi concretamente rimedio. Il modello ligure lombardo dell’automedica con a bordo un medico e un infermiere che dovrebbero, presumibilmente, in base alla gravità, spostarsi da un incidente all’altro, valutando di volta in volta la gravità dei casi e, eventualmente, accompagnando in ospedale i più gravi, che è stata è s prospettata è soltanto un’ipotesi che deve essere analizzata, della quale deve essere valutata la fattibilità e che, come tale, resta solo sulla carta. L’unica certezza è al momento lo smantellamento del servizio di ambulanze medicalizzate nel territorio di Chivasso».

L'assessore Riboldi

La risposta di Federico Riboldi, neo assessore regionale alla sanità, non si è fatta aspettare: «È di dominio pubblico la profonda crisi di personale medico che sta investendo la sanità nazionale. Nell'articolo viene giustamente citata la carenza di quasi il 40% tra i medici del 118, ma occorre altresì ricordare anche la carenza di più del 50% dei medici dei Pronto Soccorso, tanto è vero che esistono intere Aziende Sanitarie che hanno esternalizzato i servizi di Pronto Soccorso alle Cooperative. Il problema è che tali carenze sono il frutto di 20 anni di errata programmazione sanitaria, non certo imputabile a chi nel Sistema oggi lavora; si sono “prodotti” pochi medici tanto che anche tra le fila dei Medici di Famiglia si accusa il colpo. L’attuale Governo è intervenuto sui numeri chiusi delle Facoltà di Medicina e Chirurgia, anche se i risultati di questo importante cambiamento si vedranno soltanto nei prossimi sette anni».
Sulle auto mediche interviene Adriano Leli, direttore generale di Azienda Sanitaria Zero: «Nessuno in Azienda Zero sottovaluta la situazione e gli sforzi fatti in questi anni dall’Azienda ne sono una chiara dimostrazione. Il sistema è garantito non solo dai Medici, ma da tutti i Professionisti che lavorano nell’emergenza-urgenza. La soluzione automediche non solo è già stata affrontata, discussa e concordata con il mondo del volontariato e le auto sono in corso di acquisizione; purtroppo occorre segnalare gli inevitabili lunghi tempi di consegna anche delle ambulanze, che attualmente non sono inferiori ai 5-6 mesi. Azienda Zero confida di avviare il servizio se non alla fine del 2024, all’inizio del 2025».

Azienda Zero interviene

Azienda Zero, ancora, precisa che «Focalizzandosi sulla ASL TO4 la situazione di Chivasso è in corso di valutazione e si sta implementando il personale del 118, integrandolo con quei medici ospedalieri che stanno dando disponibilità (non dimentichiamoci che è un periodo di ferie per i lavoratori) e si sta sondando anche la possibilità di recuperare qualche turno dalle sedi lavorative 118 vicine a Chivasso. Lo “spostamento” di altre medicalizzate da una zona all’altra è un principio organizzativo presente su tutto il territorio nazionale, inoltre si segnala che le ambulanze, seppur senza medico, hanno a bordo gli infermieri 118 che sono professionisti preparati su cui è stata ripresa, anche qui dopo un lungo periodo di buio, una forte attività formativa abbinata al rilascio di algoritmi clinico assistenziali specifici che permettono agli infermieri anche la somministrazione di farmaci importanti. Dimenticarsi di questa parte importante del soccorso appare non corretta nei confronti degli infermieri, personale laureato, altamente specializzato, che tanto hanno dato e danno a questo sistema».
Belle parole di stima, che fanno però storcere il naso al sindacato Nursind: «Diverse ambulanze nella città metropolitana di Torino sono prive del medico da molto tempo, ma nessuno pare essersene accorto, né si sono rilevati contenziosi legati all’effettiva composizione delle equipe. Nella percezione collettiva in caso di assenza del medico in una qualsiasi postazione di soccorso si mobilitano sindaci e consigli comunali, se mancasse un infermiere nell’equipe la risonanza mediatica sarebbe nulla. Eppure nella realtà operativa dei fatti è esattamente il contrario, in mancanza del medico il servizio procede normalmente, se manca l’infermiere viene attivato il reperibile indipendentemente dalla presenza del medico ed è sempre stato così. La domanda su quale sia il professionista realmente indispensabile al sistema è pleonastica. Alle nostre latitudini non esiste un solo caso di medico del 118 che lavora da solo in modo strutturale, l’impiego di automediche non è certo nuovo e potrebbe essere una buona soluzione per raddoppiare le risorse».

Il tutto, parlando degli infermieri, per poco più di due mila euro al mese (ripetiamolo, due giorni di lavoro di un gettonista) senza considerare che non hanno più scatti dal 2007 e devono comprarsi magliette, pile e buona parte della «divisa». Cosa vorrebbero? Qualcosa in più di una pacca sulla spalla.

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