SALUGGIA

Area Gallo Pedrantoni... Farinelli fa ricorso

Intanto la minoranza studia le carte

Area Gallo Pedrantoni... Farinelli fa ricorso
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A metà maggio era giunto il parere secondo cui l'immobile Gallo Pedrantoni a Saluggia era stato dichiarato di interesse artistico e storico dalla Soprintendenza Archeologia.

Area Gallo Pedrantoni...

A metà maggio era giunto il parere secondo cui l'immobile Gallo Pedrantoni era stato dichiarato di interesse artistico e storico dalla Soprintendenza Archeologia. Un parere che ha colto di sorpresa l’Amministrazione Farinelli che, stando al progetto approvato, aveva tutte le intenzioni di abbattere la struttura.

Farinelli fa ricorso

Una dichiarazione che però non ha fermato l’esecutivo che nei giorni scorsi ha deciso di presentare ricorso al Tar per chiedere l’annullamento del decreto e dunque procedere con la demolizione della cascina e proseguire con l’intervento che regalerà un grande polmone verde al paese che collegherà via General Demaria con via Lusani.

La minoranza studia

E mentre a Palazzo Municipale attendono che l’iter al Tribunale amministrativo regionale proceda, l’opposizione guidata da Claudio Relino vuole far chiarezza, anche sui costi.

«Più di un anno è passato dall'inizio dei lavori del Parco ma il cantiere, a tutt'oggi, è ancora aperto e mancante di diverse attrezzature previste nel progetto. - spiegano Relino e Nicoletta Pozzi - I lavori sono stati affidati a fine 2021 al costo di 212 mila euro più 5.500 di oneri per la sicurezza. Nei primi due mesi del 2022 si sono espletate le necessarie pratiche per l'esproprio: prima con la determinazione delle indennità (213.400 euro per i proprietari di terreni e fabbricato più 3.514,02 euro per l'affittuario dei terreni) e poi con l'emanazione del decreto d'esproprio che ha definito come data d'entrata in possesso dell'immobile il 16 febbraio 2022. Da quel momento il Comune ha potuto dare corso ai lavori appaltati e ha proceduto acquisendo forniture e affidando lavori specialistici. Il progetto è diviso in due lotti perché non hanno potuto procedere senza dividerlo perché mancavano le autorizzazioni. Questo perché la verifica di interesse culturale alla Soprintendenza la si può richiedere solo quando si diventa proprietari, dunque hanno potuto solo dal 16 febbraio 2022, a progetto definitivo ed esecutivo già approvati. Così si è attivato l'iter alla Soprintendenza, la quale ha un termine entro cui esprimersi. Decorso il termine, la Giunta ha deciso di fare ricorso al TAR ma nel mentre è giunto il parere che ha accertato l'esistenza di un interesse storico-artistico. La cascina è vincolata, quindi il progetto di demolizione diventa irrealizzabile e costringerà il Comune a rivedere i suoi piani. Chiaramente questa nuova fase richiederà un nuovo sforzo progettuale».

Relino e Pozzi, poi, commentano anche i costi: «Il totale complessivo delle opere stando al quadro economico era di 850mila euro. A giugno 2023 però la somma è già di 997834,63 euro, ma in realtà l’opera allo stato attuale, quindi con la sola area parco realizzata e non completata e con la cascina non demolita, ha già raggiunti costi ben maggiori del previsto».

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