Arrivano 25 milioni di euro, il sindaco: «Avrei preferito allontanare le scorie»
Fiero l’ex primo cittadino Pasteris: «La conferma della nostra giusta intuizione avuta nel 2011».
Il momento che Saluggia attendeva è giunto: grazie all’ordinanza del giudice dell’esecuzione del Tribunale di Roma anche il Comune di Saluggia, come già avvenuto in estate per Ispra, può incassare le compensazioni nucleari arretrate.
Arrivano 25 milioni di euro
Una lunga vicenda cominciata quando il sindaco Marco Pasteris aveva deciso di chiedere allo Stato il 70 per cento delle compensazioni che non erano mai state versate. Si, perché i 2 milioni di euro circa che l’Amministrazione saluggese riceve ogni anno come forma di compensazione per la presenza dei rifiuti nucleari, è solamente il 30 per cento di quello che in realtà dovrebbe ricevere. E ora, quel 70 per cento arriverà.
Per Saluggia si tratta di circa 25 milioni di euro, una cifra da capogiro che la nuova Amministrazione, essendo quella di Barberis in scadenza a giugno, dovrà comprendere come investire. Una vittoria per il Comune di Saluggia che non può che rendere fiero l’allora sindaco, colui che ha avviato tutto il procedimento: «La notizia dell’arrivo a Saluggia, di circa 25 milioni di euro, l'equivalente della somme delle compensazioni non interamente percepite a oggi grazie alla presenza sul territorio dell'impianto Eurex e del Deposito Avogadro, non può che rendermi felice. Perché è la conferma della nostra giusta intuizione avuta nel 2011, con gli altri colleghi sindaci italiani della Consulta dei Comuni sede di impianti nucleari, quando iniziammo il procedimento giudiziario per ottenere quanto ci spettava e non ci era mai stato versato dallo Stato. Saluggia ora dispone di una considerevole somma da far fruttare nei prossimi lustri. Attendo di conoscere come la prossima Amministrazione comunale intende impiegare questo tesoretto e dare beneficio a tutta la Cittadinanza saluggese».
«Avrei preferito allontanare le scorie»
Diversa invece la posizione dell’attuale sindaco Firmino Barberis che procede con i piedi di piombo: «E’ soltanto un altro passo, questi soldi è bene specificare che non sono ancora nelle casse del Comune. Vi è stato un pignoramento che equivale a circa 25 milioni di euro ma solamente quando la causa pendente in Cassazione sarà terminata sapremo se è corretto o meno che ci vengano riconosciuti questi fondi. E’ possibile che in Cassazione vengano ribaltate le due sentenze precedenti. Solo con la sentenza di ultimo grado dunque avremo certezza. Questa somma di denaro, dunque, entrerà nel bilancio 2023.
Mi permetto però di fare un’altra considerazione: io sarei stato più contento di avere il deposito unico definitivo, che da anni chiediamo allo Stato, piuttosto che questa somma di denaro. Abbiamo fatto pressioni per poter portar via da Saluggia le scorie ma ad oggi abbiamo solo carte e documenti ma nulla di deciso. Invece sarebbe ora che ci fosse il Deposito Unico perché, in un momento storico come questo, Saluggia può diventare un sito molto sensibile».