una situazione difficile

Asl chiude il Cup: la rivolta dei sindaci

Stessa sorte anche per il punto prelievi.

Asl chiude il Cup: la rivolta dei sindaci
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Dopo due settimane è arrivata l’affissione da parte dell’Asl di Vercelli di quel cartello che i sindaci del territorio non avrebbero mai voluto leggere davanti all’ingresso della Casa della Salute: «Causa problemi organizzativi si comunica che dal 26 luglio il Cup della Casa della Salute di Cigliano non sarà operativo fino a nuova comunicazione. Le accettazione dei prelievi del sangue sono sospese ad esclusione dei prelievi Tao fino a nuova comunicazione ma è possibile rivolgersi alla Casa della salute di Santhià con le consuete modalità di prenotazione».

Asl chiude il Cup

Per questo motivo, i sindaci del territorio guidati da Diego Marchetti (Cigliano) e Massimo Pissinis (Moncrivello) si sono incontrati ieri, martedì pomeriggio nella sala del Consiglio e hanno deciso di inviare una lettera al vetriolo alla direzione sanitaria di Vercelli oltre a chiedere un incontro urgente.

Effettuato un incontro tra sindaci

«Questa - spiega Marchetti nel corso dell’incontro - è la terza settimana consecutiva in cui il CUP della Casa della Salute di Cigliano è chiuso. L’ultimo cartello esposto fuori dall’Asl comunica che sarà fino a nuova comunicazione. Parlo di cartello perché è il modo in cui le Amministrazioni che gravitano su questo presidio sono venute a conoscenza di questo disservizio, poiché nessuna comunicazione ufficiale è pervenuta dall’Asl di Vercelli. Vorrei sapere cosa intende l’Asl per abbattimento delle liste d’attesa e potenziamento della rete territoriale della casa della salute, progetti esposti all’inizio luglio nelle loro linee guida strategiche se poi chiudono una Casa della salute strategica che lavora in ambito trans provinciale essendo posta al confine di tre province».
«Questa - aggiunge Pissinis - è l’ennesima interruzione nell’arco di due mesi di questa attività alla Casa della salute. Il perdurare del disagio peggiora la percezione da parte degli utenti, della mancanza di un’organizzazione seria del servizio pubblico che dovrebbe non solo essere a servizio di tutti cittadini ma soprattutto di quelli che, per età e cultura, non sono avvezzi all’utilizzo di strumenti informatici. E quali sarebbero questi problemi organizzativi? La mancanza di personale amministrativo dovuta ai pensionamenti, avvenuti e in divenire, di numerose unità di personale amministrativo, di cui la direzione generale dovrebbe essere informata vista la latenza di sei mesi dall’accompagnamento della domanda, tempo in cui si sarebbe dovuto provvedere alle sostituzioni delle unità mancanti e alla formazione specifica del nuovo personale. Inoltre da giugno a settembre, incombono anche le ferie che, associate a varie emergenze, possono creare criticità. Inoltre, ad aggravare la situazione si evidenziano si evidenzia il disagio di lunghissime e interminabili liste d’attesa non sanate nemmeno dalla sanità privata accreditata/convenzionata. Va sottolineato che non tutti i cittadini possono permettersi di rivolgersi alla sanità privata.
Ci chiediamo come mai le Case della Salute non vengano potenziate con un aumento dei servizi, delle specialità mediche e chirurgiche, dotandole anche di adatte strumentazioni per consentire diagnosi rapide e non attese di mesi invece di chiudere, per mancanza di personale, il Cup e i prelievi.
Ci sono amministrativi assunti a contratto a termine per emergenza Covid dalla Regione che potrebbero essere stabilizzati con contratto a tempo determinato in queste strutture. Perché non farlo?».
La posizione degli Amministratori del territorio è unanime: nessuno vuole che l’Asl di Vercelli chiuda il Cup e il centro prelievi a Cigliano. Anche perché potrebbe essere solo l’inizio della chiusura poi della Casa della Salute.

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