SANITA'

AslTo4, Nursind: “Siamo sempre meno ma le istituzioni sono insensibili"

Domani, domenica 12 maggio è la giornata internazionale degli infermieri

AslTo4, Nursind: “Siamo sempre meno ma le istituzioni sono insensibili"
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Domani, domenica 12 maggio è la giornata internazionale degli infermieri. E il NurSind Piemonte come spiega Andrea Bottega è come ogni 12 maggio pronto a celebrare questa ricorrenza perché è molto sentita: "Spiace solo che le istituzioni non sembrino rendersi conto del reale bisogno che c’è in Italia di infermieri e del fatto che se ce ne sono sempre meno, è solo a causa della scarsa valorizzazione di questa professione".

“Siamo sempre meno ma le istituzioni sono insensibili"

Il Segretario del NurSind in Piemonte Francesco Coppolella:

La categoria è stanca di pacche sulla spalla e a buon diritto reclama innanzitutto stipendi adeguati ai carichi di lavoro massacranti cui è costretta per sopperire alle carenze di organico.
L’immediato futuro vedrà una platea di migliaia di infermieri uscire dal sistema sanitario nazionale che non sarà compensato da nuovi arrivi, pertanto, ci sarà una drastica e purtroppo prevista riduzione degli organici.

I programmi sulla sanità regionale in vista delle elezioni che si terranno in Piemonte rischiano di non avere alcun valore se non supportate da politiche nazionali strutturali che ad oggi non ci sono.
Una situazione tanto più grave considerando che la maggioranza degli infermieri è costituita da donne.
Quest’anno, tra l’altro  la nostra ricorrenza coincide con la festa della mamma. Proprio secondo una rilevazione del nostro Centro studi, condotta in quest’ultima settimana su quasi 2mila infermiere, di cui circa l’80% con almeno un figlio, è venuto fuori come ben il 53% delle professioniste madri abbia rinunciato all’astensione dal lavoro notturno, che pure spetta loro di diritto nei primi tre
anni di vita del bambino, solo per motivi economici. La stessa ragione che ha spinto, inoltre, il 28% di
loro a fare a meno del congedo parentale.
Credo che la chiusura di ulteriori presidi e servizi sanitari , specie nelle zone periferiche sarà inevitabile,
nonostante si prometta il contrario.
Il cannibalismo involontario degli infermieri da parte delle aziende non ci porterà da nessuna parte e tanto meno la compravendita di prestazioni nelle aziende, tra aziende, tra pubblico e privato ha già di fatto preso piede.

Il segretario Nazionale quindi rincara:

Sul fronte pensioni, ci siamo opposti fino all’ultimo alle novità introdotte nella passata manovra che, oltre a penalizzare proprio quei professionisti che più di tutti si sono spesi durante la pandemia, scoraggiano ulteriormente i giovani a intraprendere la carriera infermieristica. Non possiamo consentire a questo punto, visto che siamo nel pieno della contrattazione e che una nuova legge di bilancio è ormai alle porte, di essere ignorati. Sarebbe come gettare sale su una ferita ancora aperta e non lo permetteremo. Se è vero, come sostiene il governo, che il suo obiettivo è difendere la sanità pubblica cominci a farlo tenendosi stretti i suoi infermieri e attraendo nuove leve attraverso il riconoscimento anche economico delle competenze avanzate e una maggiore autonomia.

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