TORRAZZA PIEMONTE

Aumenta l’Imu, confermata l’Irpef

L’aliquota dell’imposta sui redditi resta ferma allo 0,70%. La capogruppo Martina Gavazza critica i criteri

Aumenta l’Imu, confermata l’Irpef
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Aumenta l’Imu, mentre l’aliquota Irpef e le relative agevolazioni restano invariate. È quanto deciso durante l’ultimo Consiglio comunale di Torrazza, svoltosi il penultimo giorno dell’anno.
Il Consiglio ha approvato, con un solo voto contrario, quello della capogruppo Martina Gavazza, l’aumento dell’aliquota Imu, che passa dall’8,10 per mille al 9 per mille. Questo incremento riguarda i fabbricati che non sono prima casa, i terreni agricoli e le attività produttive.

Aumenta l’Imu, confermata l’Irpef

«Per anni è rimasta ferma all’8,10 per mille – ha spiegato il sindaco Massimo Rozzino – Oggi, avendo la possibilità di aumentarla, abbiamo deciso di farlo. Questo porterà un maggior introito di circa 60mila euro, che verrà destinato alla spesa corrente. Il nostro bilancio necessita di questi fondi, che potrebbero essere utilizzati nel capitolo delle spese per il personale. Nonostante l’aumento, l’aliquota rimane comunque molto più bassa rispetto a quelle dei Comuni limitrofi».
Martina Gavazza ha espresso voto contrario anche sulla conferma dell’aliquota Irpef, che nel 2025 rimarrà allo 0,70%, come spiegato dal sindaco Rozzino: «Non abbiamo la volontà di toccare il reddito del cittadino».

La critica

La capogruppo, però, ha sollevato una questione di equità: «Partiamo dal presupposto che l’aliquota massima imponibile è dello 0,80%, ma a Torrazza è fissata allo 0,70%. Inoltre, avete deciso che chi ha un reddito imponibile inferiore a 9.999,99 euro è esente, mentre tutti gli altri pagano lo 0,70%. Tuttavia, il parametro scelto – il reddito imponibile – penalizza alcune categorie. Ad esempio, una famiglia con un figlio disabile e un solo genitore lavoratore potrebbe avere un reddito superiore a questa soglia e pagare l’addizionale, mentre una persona con un patrimonio cospicuo ma reddito basso sarebbe esente. L’Isee, invece, offre una fotografia più completa della situazione economica e consentirebbe un’agevolazione più equa».
Rozzino ha risposto respingendo le critiche: «La normativa indica di utilizzare il reddito imponibile per l’Irpef, mentre per le agevolazioni sociali ricorriamo già al parametro Isee. Il reddito è il riferimento per questa imposta e non è possibile modificarlo arbitrariamente».

Un confronto acceso che ha evidenziato visioni divergenti sulle politiche fiscali del Comune.

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