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Barriere architettoniche, si parte dal Comune ma alla Caserma la «maglia nera»

Il piano parla chiaro: tante sono le difficoltà che devono esser superate per renderli accessibili

Barriere architettoniche, si parte dal Comune ma alla Caserma la «maglia nera»
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Il PEBA (Piano eliminazione barriere architettoniche) del Comune di Verolengo individua una serie di criticità presenti negli edifici pubblici e negli spazi urbani del comune. In particolare evidenzia la presenza di barriere architettoniche negli edifici pubblici che spesso non sono accessibili a causa della presenza di scale, gradini, porte strette o bagni non a norma. E poi spazi urbani: ci sono dislivelli, ostacoli o pavimentazione irregolare. Gli edifici presi in considerazioni sono 13, di cui 8 nel capoluogo e 5 nelle frazioni.

Barriere architettoniche, gli edifici di Verolengo

Partiamo da Verolengo e più precisamente dalla scuola media: necessità di ausili carenti nel bagno, la presenza del servoscala non funzionate nella scala di ingresso dove si potrebbe realizzazione nuova rampa esterna. Si passa poi alla scuola dell’infanzia e primaria: ci sono gradini che ostacolano il passaggio e alcune aule non accessibili per presenza rampe scale interne. Analizzato anche il nido dove c’è l’ingresso a doppio battente.

Si passa poi al Municipio che necessità della sostituzione del portoncino d’ingresso con apertura verso l’esterno di adeguata dimensione. C’è poi l’uscita di sicurezza con ostacoli (gradini) e viene sottolineata la necessaria di una rampetta esterna e si consigliata la realizzazione di due parcheggi disabili con accesso vicino alla rampa. La relazione osserva ancora che nei servizi al primo piano mancano gli ausili.

Nello stabile di via Rimembranza ci sono delle difficoltà come accessi con gradini e la necessità di adeguare i servizi igienici.
Diverso è il discorso della Caserma dei carabinieri che, come sottolinea anche il tecnico, l’adeguamento comporta un’importante intervento di ristrutturazione. Qui c’è l’accesso al cortile con ostacolo, manca la rampa esterna di accesso, gradini vari e l’assenza di ascensore o servoscala. E poi ancora l’accesso al bagno con ostacoli.

Anche il Centro anziani ha delle criticità: gradino all’ingresso, l’accesso ai bagni da area esterna con ostacoli. Così anche i vicini spogliatoi del campo sportivo: gradino all’ingresso, gradino d’accesso all’area docce così anche nel bagno. Il blocco dei servizi è da adeguare. Gradini e ostacoli nei servizi igienici anche nei campetti sportivi e bocciofila dove è richiesto un adeguamento completo del blocco bagni. Poi si passa alle frazioni.

Nelle frazioni invece...

Nelll’ex scuola di Casabianca la situazione è difficile: non c’è una rampa o servoscala ne per l’ingresso dall’esterno ne per muoversi tra i piani internamente, ci sono gradini per accedere, anche nei bagni. Al campo sportivo c’è un gradino per accedere agli spogliatoi e occorre adeguare il blocco servizi.

L’ex scuola di Busignetto come Casabianca non ha una rampa o servoscala per l’ingresso dall’esterno e ci sono gradini per accedere, anche nei locali dedicati ai bagni. Se nell’ex scuola di Borgorevel, invece, c’è la rampa esterna, manca un ascensore per raggiungere il piano superiore. Anche i qui i servizi igienici dovranno essere adeguati perché ci sono degli ostacoli.

Difficoltà anche ad Arborea, anche questo ex locale scolastico: gradini per l’accesso, manca un ascensore o un servoscala per muoversi all’interno della struttura, gradini per accedere ai servizi igienici.

Gli interventi già previsti

«Per l’annualità 2025, si prevede, come primo intervento di adeguamento per il superamento delle Barriere architettoniche, la messa a norma dell’edificio comunale – spiegano i tecnici nella relazione - Sostituzione del portoncino d’ingresso, con nuovo serramento ad apertura verso l’esterno ed almeno un battente della dimensione minima di 80/85 centimetri. Nuova realizzazione di rampa di accesso esterna in sostituzione dei gradini verso il cortile, realizzazione di due stalli di sosta per persone con disabilità motoria. La programmazione delle annualità successive dovrà riguardare in primis gli edifici scolastici e dovrà essere programmata e valutata in base alle risorse messe a disposizione, tenendo conto anche delle eventuali risorse finanziarie reperibili nei bandi».

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