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Bus per e da Caluso, Sala: «Dall’Agenzia della mobilità ancora nessuna risposta»

Il papà, a nome di tutte le famiglie, aveva sollevato la questione il 26 settembre scorso

Bus per e da Caluso, Sala: «Dall’Agenzia della mobilità ancora nessuna risposta»
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Mauro Sala, genitore di uno studente dell’Istituto Superiore «Piero Martinetti», ha inviato una nuova mail, a nome di tutti i genitori coinvolti, per sollecitare una risposta alle problematiche evidenziate in precedenza.

Bus per e da Caluso, Sala: «Dall’Agenzia della mobilità ancora nessuna risposta»

La comunicazione, indirizzata sia alla Agenzia della mobilità piemontese, sia all’assessore Francesco Artusa, sia alla vicepresidente del Martinetti, arriva a seguito della totale assenza di riscontro alla mail inviata lo scorso 26 settembre da parte dell’azienda di trasporti. Nonostante siano trascorsi oltre tre mesi, nessuna risposta, nemmeno una semplice presa visione, è stata fornita dalle autorità interpellate.

Nella mail, Mauro Sala ribadisce che, «Sebbene si prenda atto che il grave problema degli autobus stracolmi che lasciavano a piedi gli studenti non si sia più verificato, la situazione generale resta insoddisfacente. In particolare, i genitori continuano a lamentare orari e percorsi delle linee di andata che penalizzano gli studenti di Verolengo. Tali criticità, già dettagliate nella comunicazione precedente, non hanno ricevuto alcuna attenzione da parte degli enti competenti, lasciando famiglie e studenti senza risposte o prospettive di miglioramento».

La delusione dei genitori

Con questo nuovo intervento, i genitori rinnovano la richiesta di chiarimenti e approfondimenti, auspicando un confronto concreto e tempestivo. Non si tratta solo di un’esigenza organizzativa, ma di un diritto degli studenti a poter raggiungere la scuola in condizioni adeguate e senza disagi. «L'assenza di dialogo - sottolinea Sala - è particolarmente deludente, soprattutto considerando che i disagi sono stati più volte segnalati con spirito collaborativo e costruttivo».

La lettera si conclude con un richiamo alla necessità di un riscontro, nella speranza che il silenzio delle istituzioni ceda finalmente il passo a una risposta concreta e fattiva, nell'interesse dei ragazzi e delle loro famiglie.

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