Calo della produzione di uva del 20% ma la qualità è ottima
I viticoltori attendono di vendemmiare e si augurano che il meteo sia dallo loro parte
La vendemmia è sempre, e da sempre, un momento importante per la comunità, un appuntamento annuale che coinvolge non solo i produttori di vini, le persone che nella vigna ci lavorano raccogliendo i grappoli per poi conferirli nei luoghi deputati alla lavorazione delle uve, è anche un appuntamento olfattivo che abbraccia le vie cittadine e ci ricorda che l’eccellenza del nostro paese si fregia da generazioni di un’eccellente offerta vitivinicola abilmente tramandata e promossa dai produttori locali. Ogni anno le speranze legate alla vendemmia, quantità e qualità delle uve per intenderci, deve fare i conti con le condizioni metereologiche, sempre più imprevedibili e poco consone a territori e climi come i nostri.
Calo della produzione di uva del 20%
Come sarà la vendemmia 2024? «La qualità dell’uva è ottima – dichiara Bartolomeo Merlo presidente della cantina Produttore Erbaluce di Caluso e presidente del Consorzio per la Tutela e la Valorizzazione dei vini DOCG di Caluso e DOC Carema e Canavese – dobbiamo però prevedere un calo nella quantità della produzione ipotizzata, ma è presto per dirlo e confermarlo, intorno al 20%.
Purtroppo, la pioggia caduta sui fiori ha rallentato o addirittura fermato la maturazione di tanti grappoli e poi, con il caldo e il sole successivi il problema è stato la presenza della peronospora, malattia che colpisce la vite in certe condizioni climatiche, ma che abbiamo contrastato in maniera adeguata e con ottimi risultati.
Guardiamo avanti, pensiamo a produrre le nostre eccellenze vinicole anche quest’anno, i presupposti per una buona vendemmia ci sono tutti».
Fatica e impegno che sicuramente vanno premiati.
La qualità è ottima
«È un po’ presto per avere certezze circa il raccolto – dice Bruno Giacometto viticoltore calusiese - il clima freddo e umido c’è ogni anno, ma se non piove così tanto come quest’anno si contrasta.
È un anno difficile e la presenza della peronospora e dell’oidio in quantità maggiore quest’anno rispetto alle stagioni precedenti, sicuramente ha contribuito a rendere critica la situazione.
Probabilmente avremo un calo nella produzione intorno al 20%, speriamo anche meno, a fronte però di una qualità di uvaggio molto buona e promettente. Speriamo che non capitino piogge improvvise consistenti che farebbero marcire gli acini». Cautela e sano ottimismo, sono queste le sensazioni che caratterizzano questi primi giorni di vendemmia, sicuramente nei prossimi giorni la situazione sarà più chiara.
Non resta che attendere e sperare in un clima favorevole per garantire una buona vendemmia 2024.