Cantiere e pista di pattinaggio penalizzano il poliambulatorio

Un cantiere, una pista di pattinaggio, il commercio, le settimane che precedono il Natale. Potrebbero essere gli elementi giusti per dare vita e corpo un’alchimia vincente, ma non è così e per di più a essere penalizzati sono ancora una volta i più fragili.

Cantiere e pattinaggio penalizzano il poliambulatorio

Ma andiamo con ordine e partiamo dal cantiere, quello che prevede i lavori per la messa in sicurezza del muro di Parco Spurgazzi. Una prima tranche di lavori, quella lungo via Roma per intenderci è terminata e in quel tratto il cantiere è stato smantellato e gli spazi per la sosta delle auto sono fruibili, ma il cantiere adesso inertizza i parcheggi di fronte al poliambulatorio e qui arriviamo al dunque. Contemporaneamente in piazza Ubertini l’area di sosta centrale non sarà fruibile fino al 1° febbraio 2024, data nella quale verrà smontata la pista di pattinaggio su ghiaccio appena inaugurata, un compendio natalizio sicuramente importante, che anima la piazza e attira soprattutto i bambini e i ragazzi. Come conciliare questi due aspetti sia da un punto di vista logistico che pratico ribaltati nella quotidianità cittadina per oltre due mesi pensando soprattutto a chi, anche in questo periodo, deve accedere ai servizi del poliambulatorio e magari si sposta con difficoltà o deve addirittura essere accompagnato?

L'intervento di Cena

«I lavori per la messa in sicurezza del muro devono essere completati – dichiara il sindaco Maria Rosa Cena – il cantiere nel primo tratto di via Roma è stato smontato, in piazza Ubertini sono stati temporaneamente destinati alla sosta per tutti tre spazi lungo il marciapiede antistante i negozi, altri posti auto vengono temporaneamente concessi lungo via San Clemente. La pista di pattinaggio è un’attrattiva che la Pro Loco giustamente propone anche quest’anno, è uno spazio di festa che viene sfruttato anche dalle scuole, lo abbiamo visto gli anni scorsi. Sicuramente il problema della sosta davanti al poliambulatorio esiste, e non devono essere penalizzati i più fragili. Cercheremo un accordo con i Volontari del Soccorso e il personale che lavora all’interno del poliambulatorio».

Dalla Polizia locale

«Sicuramente la concomitanza del cantiere e della pista per il pattinaggio non gioca a favore – dichiara Fabio Grimaldi comandante della Polizia Municipale – ci attiveremo per sensibilizzare le persone che lavorano nei negozi o negli uffici che si affacciano su piazza Ubertini o in prossimità della medesima, e che normalmente usano i parcheggi più vicini, a utilizzare in questo periodo Le Terrazze dell’Erbaluce». Forse, o quasi sicuramente, malcontenti e polemiche potevano essere prevenuti e quindi evitati? «Carenza di comunicazione e di buon senso e quella che stiamo vivendo ne è un’ulteriore riprova – dichiara Marco Malvino titolare del negozio Ortofrutta – sarebbe stato sufficiente fare un discorso condiviso tra noi commercianti, Pro Loco e Amministrazione Comunale per valutare e anticipare eventuali criticità legate appunto alla viabilità e ai parcheggi in questo periodo. Certo, Le Terrazze dell’Erbaluce non è un parcheggio lontano dalla piazza, ma per chi fa spesa da me e ha borse da caricare in macchina non è il massimo».

La necessità di comunicare di più tra realtà coinvolte in un determinato contesto emerge in più occasioni.

«La pista di pattinaggio è una buona attrattiva – dice Federico Chirico titolare del negozio di calzature Il Corridoio – per il commercio non fa la differenza però, ad esempio chi porta i bambini a pattinare e poi non trova parcheggio, se ne va e non si ferma a guardare le vetrine. Ottima quindi l’idea della Pro Loco, ma quest’anno con il cantiere in via Roma bisognava ragionare sul problema parcheggi». Armiamoci dunque di pazienza e utilizziamo i parcheggi attigui al centro, che per altro, sono gratuiti e capienti.

«Non è la pista di pattinaggio il problema principale – dice Lele Alberto titolare del Bar Gigi – la concomitanza del cantiere e del periodo natalizio crea disagi nei parcheggi, perché non parlarne tutti insieme a tempo debito?».