sotto i riflettori

Carlo Osso: "Mi manda il Torino a scovare talenti sui campi di provincia"

Il chivassese osservatore del club granata sulla prima stagione post Covid

Carlo Osso: "Mi manda il Torino a scovare talenti sui campi di provincia"
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Neanche a Pasqua, e tanto meno a Pasquetta, ha rinunciato a girovagare per i campi di provincia a vedere all’opera Piccoli Amici o Pulcini per scovare talenti in erba da inserire nelle squadre giovanili del Torino FC.

Carlo Osso: "Mi manda il Torino a scovare talenti sui campi di provincia"

«In effetti anche in quest’ultimo week end di festa non mi sono fatto mancare qualche partita delle categoria 2015, 2016, 2017» sorride Carlo Osso, talent scout di Chivasso ma con licenza di spaziare nell’area nord della provincia di Torino, da anni osservatore ufficiale del club granata che continua la sua ricerca di talenti in erba. Di fatto, questa è la prima vera stagione non condizionata da pause e interruzioni dovuta alla pandemia, anche se come ci conferma lo stesso Osso, il calcio locale ancora soffre di una sorta di «long Covid» che ancora si trascina e condiziona l’attività dei vivai che è sì ripresa, ma non come prima del 2020.

Il chivassese osservatore del club granata sulla prima stagione post Covid

«E’ stata un’annata con un bilancio in chiaro scuro», conferma Osso ripensando al percorso fatto da settembre 2022 ad oggi. «Questo perché le società fanno ancora fatica ad organizzarsi. Ma allo tesso tempo, però, vedo che da parte dei bambini non manca la passione e questo non può che farmi molto piacere. Come dicevo, però, tornei in questa prima parte di stagione non ce ne sono stati tantissimi, mi viene in mente quello internazionale organizzato dalla Pro Eureka Settimo e per fortuna all’orizzonte ce ne saranno altri comunque interessanti. Tra l’altro in questo periodo non sto guardando solo i più piccoli ma anche ragazzi di età più grande».
Lavoro intenso, impegnativo che ha una componente fondamentale nella collaborazione con le società dilettantistiche. «Assolutamente sì», annuisce Carlo Osso. «In particolare in quest’area con il Crescentino del presidente Eugenio Cirillo che ringrazio, il Rondissone dove ha sede anche la nostra scuola calcio che sta allargando sempre di più i suoi orizzonti, lo Junior Torrazza che sta crescendo e ha al suo interno qualche ragazzo interessante. E poi il San Mauro e l’Azeglio dove abbiamo notato e portato nel Torino un buon 2011, vediamo come andrà». E poi un pensiero particolare a Chivasso. «Beh, da chivassese non posso che augurare e augurarmi che la Città ritorni, calcisticamente parlando, a calcare i palcoscenici importanti che merita così come accadeva in passato».

"Scoprì" Lorenzo Biliboc

E a proposito di riflettori della ribalta c’è un giocatore, scoperto proprio da Carlo Osso, che da quando fu selezionato da ragazzino ne ha fatta di strada: Lorenzo Biliboc. «Proprio così. E’ un classe 2006, attaccante, che portai al Torino e poi, ahimè, passò alla Juventus dove gioca tuttora, con qualche apparizione sotto-data anche nella squadra Primavera e nella nazionale giovanile romena. Sono cose, queste, che gratificano il lavoro fatto e che ti danno soddisfazione».
In questo periodo, poi, a livello scuola calcio Torino c’è un gran parlare su un presunto addio di Silvano Benedetti, attuale responsabile della Scuola calcio. «Silvano oltre che un amico è il mio maestro: tutto quello che so di scouting lo devo a lui e a Marco Morra, altro personaggio importante dell’organigramma della scuola calcio granata. E se mai dovesse andare via, ma spero di no, non potrà che dispiacermi perché in questi anni mi ha dato molto e fin quando me ne verrà data la possibilità, non potrò che ricambiare il club granata di questa grande possibilità che mi è stata concessa».

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