Tradizioni

Carnevale 2026, la palla passa al Comune

L'Amministrazione Castello al lavoro ad un "piano B" nel caso di un passo indietro dell'Agricola come per la Patronale del Carletti

Carnevale 2026, la palla passa al Comune

«Basta lavorare in condizioni di emergenza». Anche se (ovviamente) al momento non vi è ancora nulla di ufficiale, i «rumors» che si rincorrono tra i corridoi di Palazzo Santa Chiara lasciano intendere che, archiviata con innegabile successo la festa del Beato Angelo Carletti, l’amministrazione comunale stia già valutando un «piano B» nella malaugurata ipotesi che L’Agricola, guidata dal presidente Davide Chiolerio, faccia un passo indietro anche nell’organizzazione del prossimo Carnevale Storico.  Come noto, infatti, la Pro Loco ha lasciato la patronale interamente nelle mani della Giunta, che ha cercato (e trovato) risorse (anche di professionalità) che in alcuni casi non sapeva nemmeno di avere.

Carnevale 2026, la palla passa al Comune

Una decisione sofferta, ma inevitabilmente legata alla bufera giudiziaria che ha travolto l’associazione dopo il blitz della Guardia di Finanza dello scorso mese di marzo, inchiesta che ha portato Chiolerio a dover rispondere di «Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche»: il processo potrebbe aprirsi (e subito chiudersi…) nelle prossime settimane.
Tornando alla Patronale, la gestione della settimana di eventi non è stata facile, sia dal punto di vista dei contatti che delle risorse, e anche per questo il sindaco Claudio Castello e gli assessori coinvolti (in primis quello alla cultura Gianluca Vitale) sarebbero già corsi ai ripari sondando il terreno.

Le prime verifiche

Il punto di partenza è stata la verifica della «titolarità» di Abbà e Bela Tolera, che a quanto risulta potrebbero essere usati (come «marchio») da chiunque o quasi.
Avendo quindi «liberi» i personaggi principali del Carnevale, Palazzo Santa Chiara (anche grazie a «consulenti» esterni legatissimi al mondo del Carnevale) avrebbe contattato informalmente i responsabili dei carri allegorici del territorio (e non) mettendo sul piatto, appunto, la loro partecipazione alle sfilate del 2026, compreso il «Carnevalone»: anche per questo non dovrebbero esserci problemi, dato che la prima edizione risale al 1951 mentre L’Agricola è stata rifondata nel 1976.

Le grane: i costumi e il carro

Messi questi primi paletti, personaggi principali (e alcuni nomi sarebbero già stati uditi tra le segrete stanze dell’antico convento delle Clarisse) e gruppi mascherati (per questi ultimi, aspetti economici a parte), gli uffici starebbero quindi lavorando sulle «grane», principalmente legate agli abiti di Abbà e Alfieri, di proprietà della Pro Loco così come il carro allestito sulla base di un autobus che accompagna la corte nelle varie sfilate.
Se il primo punto potrebbe non essere un problema (il Comune ha sicuramente le risorse per acquistare alcuni costumi di taglia media, da sistemare ogni anno – come già accade) per il secondo le cose si fanno più complicate, anche se per in via provvisoria si potrebbero trovare soluzioni forse meno scenografiche ma più economiche: trattori e rimorchi (un trono si trova) sulla falsariga di quanto accade per tutti gli altri Carnevali Storici della zona.

Allo studio un “Comitato”

A questo punto resta una domanda: chi avrà l’onere di organizzare il Carnevale?
Anche per questo la soluzione sarebbe già stata trovata, e vedrebbe la nascita non di una Fondazione (dalla gestione più complessa) ma di un’associazione o di un comitato di amici.
Qualcuno, infatti, già dice in giro che «Chiunque può fondare una Pro Loco, bastano dieci amici», dieci amici che per assurdo potrebbero essere trovati tra i rappresentanti delle nove Pro Loco già attive sul territorio comunale (Pro Castelrosso, Pro Borghetto, Pro Pogliani, ATRC Montegiove, Borgo Blatta, CPF Torassese, Pro Mosche, APRAC Pratoregio e Borgo Po) a cui si sommerebbe un delegato di Palazzo Santa Chiara.
Anche se nella recente «Serata – poi domenica – d’la Tola» hanno dimostrato ancora una volta di saper lavorare benissimo insieme, resta da capire se queste realtà abbiano tempo e voglia di imbarcarsi in una nuova avventura.

Tempi strettissimi

A questo punto non resta che attendere l’evoluzione della vicenda, anche se è chiaro a tutti come i tempi siano strettissimi: non è un mistero, infatti, che L’Agricola si metta alla ricerca di Abbà e Tolera subito dopo la fine delle ferie estive, in modo da poter arrivare con corte e abiti pronti (la Bela Tolera e le Dame come noto provvedono autonomamente all’acquisto, a parte forse alcune eccezioni) per l’uscita ufficiale del 6 gennaio.
Poco probabile, comunque, un bis dei personaggi uscenti, Enzo Falbo e Isabella Caruso.