CIGLIANO

Carpeneto, «Spreco di soldi per il ponteggio»

Flavio Ranalli non accetta la spese di cui si è fatto carico l’Ente e si prepara a segnalare la questione alla Corte dei Conti

Carpeneto, «Spreco di soldi per il ponteggio»
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Flavio Ranalli, capogruppo di opposizione a Cigliano, non accetta che il Comune abbia fatto fronte ad una spesa di oltre centomila euro per un ponteggio che, a suo avviso, poteva esser rimosso molto tempo fa.

Carpeneto, «Spreco di soldi per il ponteggio»

«La Procura aveva richiesto all’Amministrazione Rigazio, cioè quella precedente all’attuale del sindaco Diego Marchetti, un progetto per la messa in sicurezza di Palazzo Carpeneto. Progetto che Marchetti, quando si è insediato nel 2019 si era trovato ma che non ha portato avanti. No, perché il progetto realizzato dallo studio Minella è stato cestinato ed è stato dato incarico, dopo più di anno, allo studio Furno di realizzarne un altro. Poi la palla è passata allo studio Gastaldello. Tutto tempo perso, più di tre anni e dunque più di 100mila euro per un ponteggio che non è servito a nulla. Già, perché questa Amministrazione non è stata nemmeno in grado di commissionare quegli interventi per i quali il ponteggio era necessario, ad esempio il cambio degli infissi. Dunque, quando sarà ora di intervenire in questo senso, ecco che si troverà ad amministrare dovrà spendere altri denari pubblici.
Mi domando perché questa Amministrazione non potesse proseguire con quanto previsto dallo studio Minella. In sei mesi lo stabile sarebbe stato sicuro, avremmo risparmiato molto denaro e forse oggi Palazzo Carpeneto avrebbe una facciata decente. Invece no, quando sarà rimosso il ponteggio, avrebbe una struttura indecorosa nella piazza principale. Un edificio di cui non sapranno cosa farci e tutto a spese dei contribuenti. Non un euro arriverà dai fondi del Pnrr, che sarebbe stato invece utile per sistemarlo e non intaccare il denaro pubblico. Una vergogna. E dire che Marchetti aveva la possibilità di fare un figurone se solo avesse sfruttato quel progetto».

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