CALUSO

Cartello arrugginito e illeggibile all’ingresso del paese

Che vergogna.

Cartello arrugginito e illeggibile all’ingresso del paese
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L’accesso a un centro abitato è di solito segnalato con cartelli indicanti il nome del luogo, e talvolta anche qualche specificità legate ad esempio al gemellaggio con un altro Comune italiano o straniero, al patrimonio storico, architettonico o naturalistico, o ancora alla ricchezza enogastronomica. Qualcosa di indicativamente accattivante e invitante dovrebbe sempre esserci e sono in molti a ritenerlo.

Cartello arrugginito e illeggibile all’ingresso del paese

Caluso, per esempio, è segnalata come Città del vino all’ingresso in paese per chi proviene da Chivasso, diverso è il discorso per chi entra in paese da Mazzè perché, dopo aver fiancheggiato colline di vigneti, trova un cartello vecchio e arrugginito che porta la scritta «CALUSO» praticamente illeggibile.

A chi tocca il compito di sostituirlo?

«Il tratto viario interessato è la ex SS26 – spiega il sindaco Maria Rosa Cena – e come tale di competenza della Città Metropolitana, anche la sostituzione della segnaletica verticale spetta all’ente nominato. Abbiamo più volte segnalato il cartello di cui parliamo e anche sollecitato la sostituzione senza risultato però. A breve inizieremo i lavori di viabilità previsti e se il cartello non sarà ancora stato sostituito, lo cambieremo noi come Comune».

Il Comune pronto a cambiarlo

Di fatto, a oggi, il cartello è ancora là e mette in mostra segni di degrado poco gratificanti per un luogo, Caluso, che si pregia della denominazione di Città del vino. Anche gli altri ingressi viari a Caluso non sono migliori, per chi proviene da Chivasso così come San Giorgio Canavese c’è ben poco di appagante per la vista. Purtroppo, nel corso degli anni poco o nulla è stato fatto per abbellirli o quantomeno renderli accoglienti. Perché proprio di questo si tratta, da anni si fa un gran parlare anche a livello istituzionale di promozione del territorio, ma cosa significa promuovere un territorio? Forse non vuol anche dire rendere gradevoli gli accessi alle località che lo rappresentano e ne fanno parte geograficamente?

«Sicuramente c’è un grosso lavoro da fare – risponde il sindaco Maria Rosa Cena – e mi riferisco proprio al concetto di accoglienza di cui tanto spesso si parla. Come amministratore, ma anche come cittadina, ritengo che Caluso meriti una veste nuova negli accessi stradali, non è un problema di facile soluzione, e come Amministrazione Comunale ne siamo assolutamente consapevoli e stiamo lavorando per maturare delle soluzioni fattibili».

Caluso città del vino, dicitura riportata su un cartello all’ingresso in paese, poi più nulla che delinei tale appartenenza. Incuria o inefficienza? Forse nessuna delle due, forse semplicemente a livello istituzionale non si è mai ragionato sull’importanza di “accogliere” chi entra in Caluso provenendo da altri Comuni, eppure basterebbe copiare da altre realtà comunali più progredite in tal senso. Dopotutto un luogo accogliente garantisce anche il ritorno del visitatore, che da occasionale si può trasformare in abitudinario, meglio poi se addirittura fidelizzato nel tempo. Un’ultima considerazione arriva attraverso le parole del sindaco.

«Credo – conclude Maria Rosa Cena - che anche a chi a Caluso vive possa venire qualche idea e penso possa proprio essere questa la strada giusta per fare qualcosa tutti insieme e sentirsi parte attiva dell’amministrazione locale».

 

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